(9Colonne) – Roma, 1 mar – “I concorsi universitari hanno ormai perso ogni credibilità di fronte all’opinione pubblica, oggi sempre più convinta che siano solo logiche clientelari a decidere chi deve entrare”: per questa ragione l’Associazione dottorandi e Dottori di ricerca Italiani chiede di coinvolgere gli studiosi stranieri e i migliori ricercatori italiani all’estero nelle commissioni di concorso e di valutare i candidati sulla base di titoli e pubblicazioni, “eliminando le prove scritte, che hanno l’unico effetto di allontanare gli stranieri e giustificare l’aleatorietà dei giudizi”. “Ci rendiamo conto che si tratta di una richiesta rivoluzionaria nel nostro panorama – spiega il segretario dell’Adi Augusto Palombini – ma le condizioni di credibilità del sistema italiano oggi la richiedono. A fronte del malcontento imperante e dell’enorme numero di richieste che ci giungono da giovani ricercatori in Italia e all’estero, l’Adi considera oggi il coinvolgimento di studiosi stranieri e la valutazione sulla base di titoli e curriculum come pregiudiziali per ritenere credibile qualunque proposta di riforma del reclutamento.”