Editoriali

Tesla non è in linea con i criteri ESG. La svolta in politica di Musk porta solo guai

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Nuova tegola per Tesla e il rispetto dei criteri ESG legati alla sostenibilità. Se scendi in politica e non sei in linea con il sistema allora rischi grosso, anche se ti chiami Elon Musk e sei il fondatore del principale produttore di auto elettriche.

Tempeste al vetriolo su Twitter, accuse di molestie sessuali. Tesla considerata al centro di esenzioni non dovute e che il suo Neuralink è tacciata come un’operazione di estrazione di dati cerebrali. Musk, intanto ha annunciato su Twitter che sta radunando una squadra legale per citare in giudizio i diffamatori e difendere Tesla (e probabilmente se stesso) da azioni legali.

Tesla, fuori dall’indice ESG

Ma il colpo più forte e per certi versi più assurdo è quello della esclusione di Tesla dall’indice ESG (Environmental, Social e Governance) dell’S&P 500.

Tesla ha prodotto più veicoli elettrici di qualsiasi altro produttore, eppure viene esclusa mentre Exxon Mobil ad esempio si classifica tra le migliori performance ESG dell’S&P 500 eppure  ExxonMobil è al primo posto tra i produttori di petrolio al Mondo.

I motivi addotti per l’esclusione di Tesla dall’indice dimostrano anche che l’indicizzazione ESG è politica fino in fondo. Ed è la politica che comanda..

Non stiamo dicendo che Musk sia un eroe del libero mercato, ma non c’è dubbio che sia diventato il nemico aziendale numero uno di una parte della politica americana. La battaglia che si sta delineando tra Musk e il regime si rivelerà importante, se non altro perché contrappone il potere di quest’ultimo a un produttore ad alta visibilità e al famoso “uomo più ricco del mondo”.