Economia

Evasori in carcere? Per Ruffini “Meglio che lavorino per la collettività”

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Niente carcere per gli evasori fiscali. Meglio che lavorino per ripagare la collettività . La pensa così il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, che in un intervento al Festival Internazionale dell’Economia, ha spiegato:

“La pena detentiva per chi non paga le tasse non mi ha mai convinto. Preferisco mettere in carcere l’evasore così poi fallisce l’attività o farlo lavorare finché  non ripaga la collettività?”.

Sono, ad esempio, 19 milioni i soggetti con almeno una cartella esattoriale, “hanno fatto i maramaldi per tanti anni, usiamo strumenti che li facciano rientrare in carreggiata. Li abbiamo individuati”, spiega Ruffini. “Il mio sistema ideale è quello in cui i cittadini sanno che chi non paga viene intercettato e l’azione viene punita. Chi è  poi così autolesionista da evadere?”.

Concetti già esplicitati qualche giorno fa da Ruffini durante un’intervista alla Stampa quando, parlando di evasione fiscale, ha detto. “Pagare le tasse non fa piacere a nessuno e farle pagare fa ancora meno piacere, ma è la cartina di tornasole dell’inciviltà di un Paese perché si fanno pagare le tasse ad esempio per retribuire gli stipendi ai medici che ci salvano la vita”, ha spiegato al quotidiano torinese. “Lo Stato ha dovuto tagliare la spesa sanitaria perché non ci sono abbastanza risorse. Eppure, negli ultimi 20 anni, abbiamo un patrimonio di soldi non pagati di mille e cento miliardi. La scorciatoia è non rendersi conto che si sta segando il ramo su cui si è seduti. Dobbiamo essere consapevoli delle nostre scelte, invece si fa finta di nulla, negli anni con la complicità della politica”.

Precompilate, Ruffini: “Procedono bene”

Il direttore delle Agenzie delle Entrate si dice inoltre soddisfatto dell’andamento delle dichiarazioni dei redditi precompilate, “procedono bene, i cittadini acquisiscono familiarità con questo strumento”.

Prossime tappe? “Stiamo già precompilando i registri dei soggetti commerciali, l’anno prossimo partirà la precompilata Iva”.

Ora in programma “c’è l’attuazione degli istituti della rateizzazione, c’è il completamento della rottamazione in corso. La macchina fiscale è tornata alla normalità, siamo pienamente operativi perché il legislatore così ci ha chiesto di essere. Abbiamo sospeso la nostra attività nel 2020 e 2021, c’è stato detto di ricominciare, abbiamo rimodulato l’attività dividendo nel 2022 il pregresso, abbiamo decine di milioni di atti e stiamo procedendo”. Quanto alla riforma fiscale “la cosa che mi aspetto – afferma – è la riorganizzazione delle norme. La confusione è enorme”.