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WALL STREET ESTENDE LE PERDITE SUL FINALE

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Dopo le consistenti vendite in avvio che avevano fatto pensare ad una giornata contraddistinta da un forte sell-off, gli indici americani sono riusciti a riprendere quota terminando la seduta comunque in calo. Il Dow Jones Industrials ha ceduto lo 0.53% a 12050, l’S&P500 lo 0.94% a 1374, il tecnologico Nasdaq e’ arretrato dell’1.15% a 2340.

L’incertezza e il nervosismo sui mercati comunque restano, soprattutto in seguito alla forte debolezza mostrata dai mercati mondiali (fonte: Bloomberg.com) che la scorsa settimana hanno bruciato $1.8 trilioni (1.800 miliardi) in valore. L’indice giapponese Nikkei e’ arretrato del 3.34%, registrando la peggiore performance giornaliera degli ultimi 9 mesi e un nuovo minimo del 2007. A Hong Kong l’indice Hang Seng ha subito un altro pesante calo (-4.0%: clicca su NUOVO SCIVOLONE IN ASIA DOPO FIDUCIA CONSUMATORI USA), mentre in Europa il ribasso medio e’ stato superiore al punto percentuale.

Lo yen ha continua ad apprezzarsi nei confronti del dollaro, volando ai migliori livelli di tre mesi rispetto al biglietto verde e sollevando non poche preoccupazioni sui carry trade (per saperne di piu’ clicca sul link Target News), abbandonati in massa dai capitali piu’ speculativi. La mancanza di tassi di prestito favorevoli sulla valuta giapponese potrebbe causare una sensibile riduzione del livello di liquidita’ nel mercato azionario americano e su determinati investimenti. Gli investitori sembrano essere sempre meno propensi ad assumere posizioni a rischio elevato fortemente in voga fino a 2 settimane fa.

A preoccupare gli investitori continua ad essere inoltre la difficile situazione del comparto dei mutui immobiliari che potrebbe addirittura causare la bancarotta di importanti istituti di credito. New Century Financial ([[NEW]]), potrebbe essere chiamata in giudizio per truffa dal governo Usa, mentre continuano a crescere le insolvenze da parte dei debitori. Il titolo e’ arretrato del 70% circa nella sola giornata odierna.

Brutta aria anche per HSBC Holdings ([[HBC]]) che ha appostato in bilancio fondi per $10.6 miliardi per fronteggiare perdite future sui mutui immobiliari insolvibili e/o a rischio e per Countrywide Financial ([[CFC]]), che lavora nel settore dei mutui immobiliari elargiti a persone con poca o nessuna solvibilita’ finanziaria (clicca su Titoli Caldi), danneggiata da una serie di downgrade da parte di numerose banche d’affari.

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All’interno del Dow Jones, i titoli che hanno chiuso la seduta in maggiore progresso sono stati Coca-Cola ([[KO]]), IBM ([[IBM]]) e Hewlett-Packard ([[HPQ]]). I maggiori cali sono a carico di Alcoa ([[AA]]), Altria ([[MO]]) e McDonald’s ([[MCD]]).

Nel comparto hi-tech, in rosso la societa’ di infrastrutture network Research In Motion ([[RIMM]]) (produttrice del palmare BlackBerry), a causa di alcuni problemi contabili legati all’assegnazione delle stock option che potrebbero causare una revisione dei risultati fiscali degli ultimi 3 anni. Inoltre il presidente e co-CEO del gruppo ha rassegnato le dimissioni.

Forte calo per la rivale Palm ([[PALM]]) che ha ceduto quasi interamente i considerevoli guadagni registrati nella sessione di venerdi’ in seguito alle voci di un possibile interessamente al gruppo da parte di Nokia ([[NOK]]) o Motorola ([[MOT]]).

Ancora in buon progresso il titolo del colosso informatico Apple ([[AAPL]]), che ha beneficiato dell’upgrade degli analisti di Prudential: l’azione e’ salita dell’1.50% circa.

Tra le notizie di mergers & acquisitions (oggi alquanto contenute rispetto agli scorsi inizi di settimana) in evidenza il comparto alimentare, con Pathmark ([[PTMK]]) salito dell’11% dopo l’accordo raggiunto con Great Atlantic & Pacific Tea ([[GAP]]) per $1.3 miliardi.

Sul fronte macro, l’unico dato diffuso in mattinata ha deluso le attese degli analisti. Nel mese di febbraio l’indice ISM non manifatturiero e’ scivolato a quota 54.3 punti dai 59 di gennaio, attestandosi ad un livello inferiore alle stime (57.5).

Sugli altri mercati, nel comparto energetico ha chiuso in calo il greggio. I futures con consegna aprile sono arretrati di $1.57 (-2.6%) a $60.07 al barile, minimo dallo scorso 21 febbraio. Sul valutario giu’ l’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di lunedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.3090. L’oro e’ arretrato di $4.90 a $639.20 l’oncia. In ribasso anche i titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.5180%.