Nasce il primo distretto made in Italy in Cina. Sorgerà nell’area di Tianjin, una città di undici milioni di abitanti a 120 chilometri da Pechino e sarà caratterizzato dal mix di attività industriale e servizi di logistica alle aziende. Il progetto, che prende il nome di Inlog-China, viene presentato nei giorni scorsi a Bologna nell’ambito del convegno “Industria e logistica in Cina: costruire un distretto italiano a Tianjin, un’opportunità per le nostre imprese”.
L’operazione ottiene l’appoggio dell’Istituto nazionale per il commercio estero (Ice) e di Sergio Cofferati, sindaco di Bologna, azionista di riferimento del promotore del progetto, l’Interporto di Bologna. “Non c’è sviluppo industriale se non c’è un supporto logistico”, afferma Cofferati nel sottolineare l’importanza di scelte economico-strategiche che puntano all’innovazione. “Ecco perché il progetto Inlog-China si inserisce bene nell’ottica di pensare alla Cina come Paese che ci offre grandi occasioni di crescita”.
Dal canto suo il presidente dell’Ice, Umberto Vattani, sottolinea la centralità del ruolo della logistica nello sviluppo di un nodo industriale made in Italy come quello che “ha buone possibilità di formarsi a Tianjin”. A far da matrice all’operazione, precisa Vattani, è il processo di aggregazione concretizzatosi in Italia tra i sei interporti (oltre a quello di Bologna, il maggiore d’Europa, Padova, Iesi, Parma, Rivalta Scrivia e Verona) che partecipano a Inlog-China. Una volta concluso è naturale la ricerca di uno sbocco all’estero per le loro attività industriali.
“La scelta – spiega Vattani – è caduta su Tianjin, il porto di Pechino, non solo per la sua posizione strategica, ma per il potenziale di sviluppo, commerciale, logistico e industriale di tutta la regione”. Come d’altronde confermano le analisi di fattibilità condotte dal centro studi specializzato in questioni orientali Osservatorio Asia.
A sostegno dell’operazione l’Ice avvia le pratiche per l’apertura di un ufficio a Tianjin e sigla un accordo con il “China council for the promotion of international trade” per facilitare l’insediamento e l’attività delle aziende italiane interessate a operare nella zona. Lo sviluppo dell’attività italiana nella zona non sarà semplice, avverte il presidente dell’Ice. “La decisione del governo centrale di Pechino di sostenere la crescita economica della regione di Tianjin costituisce un forte richiamo per tutti quei Paesi che, come l’Italia, puntano sull’internazionalizzazione delle imprese per alimentare il proprio sviluppo”, evidenzia l’ambasciatore. Vattani è comunque certo che la naturale concorrenza non ostacolerà la nascita del primo distretto industriale-logistico made in Italy in Cina. “La presenza di molti rappresentanti di istituti bancari e del mondo imprenditoriale alla presentazione di Inlog-China – conclude Vattani – sta a significare l’interesse e la volontà di presentarci tra i primi per cogliere al volo le opportunità offerte dalla crescita economica dell’area intorno a Tianjin. E anche dalla posizione strategica del suo porto, centrale rispetto a mercati asiatici di enorme importanza come quello giapponese e sud coreano”.
Sembra dunque tutto pronto per lo sbarco delle nostre imprese nell’Impero del Sole. Le più indicate, secondo quanto emerge dagli studi di Osservatorio Asia, sono quelle di media dimensione. Che quindi potranno insediarsi in un “distretto industriale-logistico assistito dalla logistica italiana e concepito secondo i più elevati standard di qualità, efficienza e rispetto dell’ambiente”, si legge in una nota.