Gas, Italia preme per il tetto al prezzo durante il Consiglio Ue. Ma non tutti sono d’accordo
Ottenuto il sì all’unanimità dei 27 paesi europei allo status di Paese candidato per Ucraina e Moldavia, in prospettiva anche per la Georgia, la partita dell’ultimo Consiglio Ue prima dell’estate, una due giorni di incontri che si concluderà oggi venerdì 24 giugno, si sposta sul prezzo del gas. Ed è una partita che vedrà l’Italia protagonista. Ma non tutti gli Stati sono convinti che questa scommessa possa essere vincente.
Gli oppositori al tetto al prezzo del gas
Il Governo italiano è sostenuto da Francia, Spagna e Grecia, ma sono diversi i Paesi scettici sul tetto al prezzo del gas. Soprattutto quelli che non essendo particolarmente dipendenti dal gas russo, i paesi scandinavi in prima fila, non vogliono introdurre regole politiche nella determinazione del prezzo di un bene scambiato sul mercato. E pertanto sottolineano che non ci sia una fretta particolare.
“Non siamo contrari per principio o per emozione. Ma dalle evidenze che abbiamo non è detto che funzioni come qualcuno pensa. Ma nei consigli scorsi abbiamo concordato di analizzarlo, di chiedere anche all’industria e agli esperti in merito. Quindi il price cap è in considerazione”, ha detto il premier olandese Mark Rutte.
C’è il caso poi della Germania, che dipende ancora più di noi dalle importazioni di gas, ma che guarda (ancora) con scetticismo all’introduzione di un tetto sul prezzo del gas. Finora nel gruppo di Paesi contrari a introdurlo, oltre a Germania e Olanda, spiccano Lussemburgo, Belgio e Finlandia, che ha sempre paventato che il tetto avrebbe rischiato di compromettere il mercato.
La Commissione Ue era stata incaricata a fine maggio di presentare una proposta, ancora non l’ha fatto. Fonti europee spiegano tuttavia che una decisione operativa “arriverà solo tra settembre e ottobre” e sottolineano come, per una parte degli Stati membri, con i tagli al gas attuati da Mosca il price cap “potrebbe peggiorare la situazione”.
La tesi dell’Italia va in direzione opposta: il progressivo stop alle forniture di Mosca vanifica il timore che, con il tetto ai prezzi, la Russa possa chiudere i rubinetti. Una tesi che trova conferma nelle parole del capo dell’Agenzia internazionale per l’energia (Iea): l’Ue deve essere “pronta nel caso in cui il gas russo sia completamente tagliato fuori”, ha avvertito Fatih Birol.
Le altre riunioni europee di oggi
Di certo, dal summit non uscirà alcuna decisione operativa. La giornata sulla quale aleggia tempesta è quella di oggi, quando si succederanno prima l’Eurosummit e poi la sessione del vertice europeo dedicata ai temi economici. La discussione, da più fonti europee, viene anticipata come “seria” o “intensa“, termini che a Bruxelles sono solitamente utilizzati per descrivere uno scontro. La presidente della Bce, Christine Lagarde, illustrerà ai leader dell’eurozona le basi del nuovo scudo anti-frammentazione. Ma non tutti applaudiranno e i falchi del Nord ribadiranno il loro scetticismo verso il nuovo intervento dell’Eurotower.