In un clima di incertezza economica e finanziaria, le reti di consulenza si confermano punto di riferimento sia per i risparmiatori italiani sia per l’industria del risparmio gestito. Nel mese di maggio infatti le reti di consulenza in Italia hanno realizzato una raccolta netta pari a 3,9 miliardi di euro e un flusso di risorse in crescita del 5,3% rispetto al mese precedente, con un rallentamento degli investimenti netti in prodotti finanziari e assicurativi, a fronte di una concentrazione di risorse su conti correnti e depositi. Lo rileva Assoreti, secondo cui il numero di clienti seguiti dai consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede aumenta, in un mese, di circa 18 mila unità e raggiunge i 4,867 milioni.
Il contributo mensile delle reti al sistema degli Oicr aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, è pari a 756 milioni di euro e, per il secondo mese consecutivo, si confronta con risultati negativi realizzati dagli altri canali di distribuzione (-1,1 miliardi). Da inizio anno, le reti hanno catalizzato il 55,2% della raccolta netta realizzata dall’intero sistema fondi. I dati si confrontano con quello dello scorso aprile, in cui le reti hanno realizzato una raccolta netta di 3,7 miliardi di euro, in calo del 22,9% rispetto ai 4,8 miliardi di euro dello scorso marzo, quando era già in atto una discesa del 10,9% rispetto ai 5,4 miliardi di febbraio.
La raccolta del risparmio gestito
Nell’ambito del comparto, la raccolta complessiva è pari a 881 milioni; il bilancio è positivo sia per le gestioni patrimoniali individuali sia per i prodotti assicurativi/previdenziali. Per questi ultimi la raccolta è pari a 723 milioni di euro e si concentra sulle unit-linked (515 milioni) e sulle polizze multiramo (303 milioni); negativo il saldo per le polizze vita tradizionali (-176 milioni). La raccolta netta realizzata sulle gestioni patrimoniali individuali, dice Assoreti, è positiva per 347 milioni, con un maggiore flusso di risorse destinato alle Gpm (211 milioni).
Saldo negativo per le movimentazioni realizzate direttamente sui fondi comuni di investimento, con deflussi per 189 milioni; la prevalenza dei riscatti coinvolge sia gli Oicr di diritto estero (-201 milioni) sia i fondi italiani (-14 milioni). Il bilancio è positivo per i fondi azionari (764 milioni di euro) mentre prevalgono i deflussi dai fondi obbligazionari (-752 milioni) e sui bilanciati (-99 milioni).
Quanto ha raccolto il risparmio amministrato
La raccolta netta sugli strumenti finanziari amministrati si attesta a 103 milioni. Positivo il saldo delle movimentazioni sui titoli azionari (144 milioni), sui titoli di Stato (259 milioni), sui certificate (115 milioni) e sugli exchange traded product (80 milioni), mentre prevalgono le vendite sulle obbligazioni (-275 milioni) e sugli strumenti del mercato monetario (-294 milioni). Marco Tofanelli, segretario generale di Assoreti (in foto), commenta:
“La lettura dei dati non può prescindere dal considerare il momento di profonda incertezza tra tensioni geopolitiche, inflazione e prospettive restrittive nelle principali politiche monetarie. Il solido risultato di raccolta – indice di una costante relazione di fiducia con i clienti, ancora in aumento – riflette, nelle sue dinamiche, il complesso equilibrio tra aspettative e rischi, in una continua attività di pianificazione nel tempo degli investimenti”.
Il Gruppo Fideuram (Fideuram, Intesa Sanpaolo Private Banking, Sanpaolo Invest SIM e IW SIM) si colloca al primo posto dall’inizio dell’anno per raccolta netta, con oltre 5,9 miliardi. Per quanto riguarda la raccolta di maggio, il Gruppo Fideuram è primo nella classifica di raccolta netta, con oltre 1,2 miliardi.