Salvate il soldato Uniper: è l’imperativo che sta circolando nelle ultime ore in Germania. Il gigante tedesco del gas, uno dei maggiori importatori del prodotto dalla Russia, è in difficoltà a causa della riduzione dei flussi provenienti proprio dal paese (il 40% del normale) e quindi della necessità di reperire il combustibile a prezzi ben più alti. Il gruppo tedesco, come riporta oggi Bloomberg, citando fonti vicine rimaste anonime, è in trattative con il governo di Olaf Scholz per un potenziale salvataggio da 9 miliardi di euro.
Come potrebbe avvenire il salvataggio di Uniper
Secondo Bloomberg, il governo starebbe cercando di applicare una serie di misure, inclusi prestiti, l’acquisto di una partecipazione e la possibilità di trasferire i costi aggiuntivi sui clienti finale a dispetto dei termini contrattuali. Misure simili a quelle durante la pandemia di Covid-19 e la conseguente crisi innescata dai lockdown, hanno permesso sempre alla Germania di sostenere Lufthansa, assicurando alla compagnia un pacchetto di aiuti da 9 miliardi di euro. Il progetto di legge potrebbe arrivare al Bundestag già nei prossimi giorni e prevede anche l’acquisto di partecipazioni. Intanto le azioni Uniper hanno subito ieri un crollo del 27,6% a 11,32 euro e oggi, alla notizia di un probabile salvataggio, sono in salita del 7%.
“Ci troviamo di fronte a una sfida epocale”, ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz ai giornalisti, dopo aver incontrato i leader di associazioni sindacali e imprese. Il responsabile della Federazione tedesca dei sindacati Yasmin Fahimi difatti ha avvertito che le principali industrie tedesche potrebbero andare incontro al collasso a causa dei tagli alle forniture di gas naturale russo. E ha aggiunto:
“A causa dei colli di bottiglia del gas, intere industrie rischiano un tracollo permanente: alluminio, vetro, industria chimica. Un tale crollo avrebbe enormi conseguenze per l’intera economia e l’occupazione in Germania”.
Uniper è il più grande fornitore di gas del paese e uno dei primi clienti della russa Gazprom.
Crisi gas in Germania: cosa sta succedendo
Pochi giorni fa la Germania ha attivato l’allarme nel piano di emergenza sul gas. La decisione, concordata nel governo di Olaf Scholz, è stata comunicata dal ministero dell’Economia e del Clima guidato dal verde Robert Habeck. L’allarme è la seconda delle tre fasi del piano d’emergenza. La prima, quella dell’early warning, era scattata a fine marzo quando la Russia aveva chiesto il pagamento in rubli del gas, indica un peggioramento considerevole nelle forniture. La seconda fase, di allarme, prevede una domanda accresciuta o problemi alle forniture, che restano comunque assicurate. La terza, quella dell’emergenza, implica che le forniture non siano sufficienti a rispondere alla domanda.
“Il gas è da subito in Germania un bene scarso”, ha detto Habeck in uno statement a Berlino, nel quale ha spiegato che “Dobbiamo ridurre l’uso del gas già d’estate”. L’estate è “ingannevole”, “ma l’inverno arriva e dobbiamo riempire i depositi”. Habeck ha esortato i tedeschi a “compiere uno sforzo nazionale” per contrastare ed evitare che si realizzi la “volontà” di Putin. “Ci troviamo in uno scontro economico con la Russia e il gas viene usato come arma“, ha affermato. “Servono tutte le misure politiche per fare in modo che ci sia abbastanza gas”, ha aggiunto.
A ciò si aggiungono le preoccupazioni per lo stop totale della fornitura di gas russo attraverso il gasdotto Nord Stream 1, dopo l’annuncio di Gazprom di un blocco per dieci giorni, dall’11 al 21 luglio per manutenzione. In un’intervista ai giornali del Gruppo Funke, il presidente dell’Agenzia federale delle reti, Klaus Muller, ha affermato che la manutenzione di routine del gasdotto potrebbe “trasformarsi in una manutenzione politica che durerà più tempo“. E ha chiarito:
“Se il flusso di gas proveniente dalla Russia dovesse fermarsi per un periodo lungo, allora dovremo parlare seriamente del risparmio dei consumi di energia [….] . I primi due terminal per rigassificare il gas Lng in Germania entreranno in funzione a fine anno o all’inizio del prossimo […]Iil governo tedesco ha preso in leasing quattro terminal galleggianti. Due navi sono già disponibili quest’anno e saranno dispiegate a Wilhelmshaven e Brunsbüttel a fine anno. [.] La Germania si sta allontanando dal gas russo a un passo mai visto prima”.