Seduta altamente volatile a Wall Street conclusasi in territorio positivo dopo l’improvvisa ondata di vendite a meta’ seduta che aveva portato gli indici ai minimi livelli dell’anno. Il Dow Jones ha violato la soglia psicologica dei 12000 punti (non accadeva dallo scorso 6 novembre) per poi chiudere in progresso dello 0.48% a 12133, l’S&P500 e’ salito dello 0.67% a 1387, il Nasdaq ha guadagnato lo 0.90% a 2371.
Il rialzo odierno e’ stato descritto da molti come un movimento tecnico, data la condizione di ipervenduto dell’azionario nel breve periodo. Resta infatti una forte incertezza sui mercati, ancora legata alla crisi del comparto dei mutui e alle ripercussioni che questa potra’ avere sul settore finanziario, sui consumi e sugli investimenti.
L’ondata di vendite dello scorso 27 febbraio e’ un ricordo ancora fresco e gli operatori sono in allerta su ogni eventuale segnale che possa indicare un rallentamento della crescita economica, mantenendo cosi’ un’elevata avversione al rischio. Martedi’ si e’ assistito al secondo peggior sell-off dell’anno costato al Dow Jones oltre 240 punti e non sono ancora emersi segnali di ripresa che possano confermare la chiusura della fase di correzione dei mercati.
Dopo la crisi che ha messo in ginocchio grossi istituti finanziari come New Century Financial ([[NEWC]]) (delistata dal Nyse), Countrywide ([[CFC]]) e Accredited Home Lenders ([[LEND]]) (ieri in calo di oltre il 60%, oggi comunque in forte recupero), in mattinata e’ stata la societa’ di servizi e consulenza fiscale H&R Block ([[HRB]]) ad impensierire maggiormente gli operatori. L’azienda ha comunicato che a causa dell’alto livello di morosita’ nel ripagamento dei mutui, sara’ costretta a riportare una perdita trimestrale e rimandare la presentazione dei risultati fiscali.
Relativo supporto ai listini e’ giunto dagli ultimi dati macro. Nel mese di febbraio i prezzi all’importazione sono cresciuti dello 0.2%, al di sotto delle attese, mentre il deficit delle partite correnti si e’ ristretto rispetto al record segnato nel trimestre precedente.
Anche la buona trimestrale di Lehman Brothers ([[LEH]]), che ha una certa esposizione ai mutui ipotecari, ha fornito una contenuta rassicurazione agli investitori. La banca e’ riuscita ad evitare le perdite innescate dalla recente crisi grazie alle proprie scelte di investimento e copertura del rischio.
Nelle giornate di giovedi’ e venerdi’ grande attenzione sara’ rivolta ai dati macroeconomici sui prezzi al consumo e alla produzione, alla ricerca di nuovi segnali sulle pressioni inflazionistiche che possano determinare le future scelte della Federal Reseve in materia di tassi.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico il petrolio e’ avanzato di 23 centesimi a $58.16. La diffusione dei dati sulle scorte aveva causato un’ondata di vendite che lo aveva spinto ai minimi di oltre un mese.
Sul valutario euro in progresso nei confronti del dollaro sopra 1.32. L’oro e’ arretrato di $6.90 a $642.50 l’oncia. In ribasso i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.52% dal 4.4950% di martedi’.