Le spese obbligate, come affitti, bollette e assicurazioni varie, hanno raggiunto quest’anno un nuovo livello record al 42,9% del totale dei consumi e rischiano di comprimere le spese ‘libere’ delle famiglie italiane. Lo mette in rilievo Confcommercio in un’analisi dell’ufficio studi sulle spese obbligate delle famiglie tra il 1995 e quest’anno. Le spese obbligate nel 1995 erano pari al 36,6% del totale della spesa per consumi, perciò sono cresciute in progressione nel corso degli ultimi 27 anni e hanno raggiunto un nuovo massimo.
Spese obbligate e consumi
In termini assoluti, su un totale consumi all’anno di oltre 19 mila euro pro capite, per le spese obbligate se ne vanno 8.154 euro (+152 euro rispetto al 2021). La quota principale è rappresentata dalla voce abitazione (4.713 euro) ma il contributo maggiore all’incremento viene da energia, gas e carburanti (1.854 euro) che, nella media del 2022, raggiunge un’incidenza sul totale consumi del 9,7%, valore mai registrato prima.
Secondo l’Ufficio Studi di Confcommercio, ciò avrà l’effetto di comprimere la spesa su molte aree delle spese libere, con il rischio di deteriorare il clima di fiducia attuale e prospettico. Nel 2022, spiega l’associazione – il desiderio di ritorno alla normalità sta sostenendo, in questa prima parte dell’anno, i consumi delle famiglie con alcuni comparti in forte recupero, come il turismo e l’area della convivialità e del tempo libero, ma ci sono settori che ancora stentano, come auto e abbigliamento. Commentando l’analisi dell’Ufficio Studi della Confederazione sulle spese obbligate, il presidente Sangalli ha sottolineato:
“La crescita a dismisura del costo dell’energia incide pesantemente anche sulle spese obbligate, come quelle per la casa, che toccano livelli record. Per evitare di deprimere i consumi e congelare la ripresa, è necessario che l’Europa metta un tetto al prezzo del gas e il Governo agisca più incisivamente su caro energia e cuneo fiscale”.