Tra complessità e incertezza, il consulente finanziario fa la differenza. Ecco come
di Gaia Santese, private banker di Fideuram
Marzo 2020 ha segnato l’inizio di una nuova era e il cambiamento è nel pieno del suo avvenire.
Veniamo da due anni impegnativi: l’avvento della pandemia ha portato con sé grandi trasformazioni: i lockdown e il congelamento delle economie a livello globale hanno dato certamente una grande scossa all’equilibrio macroeconomico. Come ben sappiamo, tali eventi straordinari hanno riportato in vita l’inflazione la quale, dai più quasi dimenticata, si sta rivelando più persistente e strutturale di quanto atteso.
Così, dopo anni di politiche monetarie ultra accomodanti, il suo ritorno ha imposto alle banche centrali un cambio di rotta deciso e urgente.
Da ultimo la crisi ucraina ha portato ulteriore sconvolgimento: scardinando gli equilibri geopolitici mondiali inevitabilmente porterà a una nuova realtà.
Il rischio dell’immobilismo finanziario
Ecco che l’insieme di questi cambiamenti impone la necessità di agire: tenere i soldi fermi sul conto corrente non è più una scelta opzionabile, ridisegnare l’allocazione delle proprie risorse è necessario e avere una strategia a lungo termine per i propri risparmi è la scelta vincente.
Come tutti sanno, l’italiano è un grande risparmiatore ma un pessimo investitore: basti pensare ai 1.604 miliardi di euro depositati sui conti correnti in Italia, tutta questa liquidità è il nuovo “mattone” prediletto dagli italiani.
Lo scenario attuale rafforza tale immobilismo, incoraggiando l’attività di risparmio fine a sé stessa, che non produce valore, anzi, con l’inflazione di oggi, lo distrugge traducendosi in una perdita certa.
D’altra parte va riconosciuto che molte persone non prendono decisioni finanziarie consapevoli perché sono disorientate e non hanno accesso a canali educativi efficaci per la diffusione delle conoscenze finanziarie.
Per esempio, in pochi sanno che il risparmio liquido e quello investito hanno due funzioni differenti ma tra loro interconnesse.
In una buona costruzione finanziaria, la parte di risparmio liquida è chiaramente funzionale a proteggere gli investimenti che invece hanno il compito di far generare valore al denaro e per farlo hanno bisogno del loro tempo.
Per coloro che non sono del settore non è così immediato ragionare in questi termini e tanto meno discernere tra pianificazione finanziaria e trading, tra OICR e singoli strumenti finanziari, tra criptovalute, NFT e tecnologia blockchain.
A fronte della crescente complessità del mondo finanziario, sempre meno alla portata di tutti, lasciare i risparmi inattivi sul conto corrente diventa facilmente la scelta di default e il rischio di prendere da soli decisioni sbagliate è molto più concreto.
Osservando la realtà odierna si evince chiaramente l’esigenza di un’evoluzione del private banking, che deve orientarsi alla promozione dell’educazione e dell’informazione finanziaria.
Generare diffusa consapevolezza nella gestione del rapporto individuo-denaro è una questione tanto urgente quanto importante.
Il ruolo del consulente finanziario
Proprio in questo spazio, tra punti di domanda e disorientamento diffuso, il consulente finanziario deve rendersi sempre più architetto delle scelte del risparmiatore, rappresentando esso stesso quella “spinta gentile” che guida il cliente a una strategia per obiettivi, stimolando la riflessione razionale e ponderando l’emotività.
Come l’architetto progetta una costruzione attuando scelte che portano effetti positivi nei condomini così deve fare il professionista della consulenza finanziaria.
In altre parole, in tema di risparmio e futuro, il consulente deve orientare gli individui alla scelta migliore, architettando per loro una struttura di analisi che sia a tal fine più funzionale possibile.
Per fare ciò, ha il compito di ridurre le asimmetrie informative per il cliente, colmando per lui quei gap di conoscenze che talvolta possono costargli caro.
Semplificando il processo decisionale, una buona “guida” crea terreno fertile affinché il risparmiatore percorra la strada più consona verso i propri obiettivi, “pungolandolo” laddove le scelte vengono bloccate o rese eccessivamente onerose. Relazionarsi con un professionista del settore, che sia una persona competente e affidabile, alimenta la nostra consapevolezza dei vantaggi e dei rischi connessi ad ogni decisione finanziaria che prendiamo.
Tra le azioni e le scelte sono altrettanto importanti quelle non prese.
Riprendendo il tema dell’inflazione, per esempio, molte persone non investono perchè “non vogliono correre il rischio di perdere” ma troppe poche sono coscienti che oggi i loro soldi fermi abbiano già perso in valore reale l’8%. Una perdita netta e certa a dir poco allarmante.
Ecco che, alla luce di quanto sotto gli occhi di tutti, oggigiorno affidarsi a un consulente finanziario fa la vera differenza e – mi permetto di dire – diviene indispensabile.