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Bitcoin, gli investitori si aspettano un nuovo dimezzamento del suo valore

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di Simone Borghi

Prevale ancora il sentiment ribassista sul bitcoin. Secondo il 60% dei 950 investitori che hanno risposto all’ultimo sondaggio di MLIV Pulse, è più probabile che la criptovaluta scenda a 10.000 dollari, dimezzando il suo valore di circa la metà, piuttosto che tornare a 30.000 dollari. Infatti, solo il 40% è orientato al rialzo sul bitcoin. Dopo il grande crollo della prima metà del 2022, con quotazioni più che dimezzate, gli investitori si aspettano dunque un ulteriore dimezzamento del valore. Nelle ultime settimane la maggiore criptovaluta al mondo si è stabilizzata in area 20.000 dollari dopo il tentativo sfumato la scorsa settimana di riagganciare quota 22.000 dollari.

La previsione sbilanciata sottolinea quanto siano diventati ribassisti gli investitori. L’industria delle criptovalute è stata scossa da istituti di credito in difficoltà, valute al collasso e la fine delle politiche di denaro facile della pandemia che hanno alimentato una frenesia speculativa nei mercati finanziari.

Circa 2.000 miliardi di dollari di valore sono andati in fumo nel mercato delle criptovalute rispetto ai picchi storici di novembre 2021, secondo i dati resi noti da CoinGecko. I risparmitori si sono dimostrati più apprensivi nei confronti delle criptovalute rispetto alle loro controparti istituzionali, con quasi un quarto che ha dichiarato che l’asset class sia spazzatura. Al contrario, gli investitori professionali si sono dimostrati più aperti nei confronti degli asset digitali.

Diverse opinioni sul futuro del bitcoin

Nel complesso, però, questo settore rimane polarizzato: mentre circa il 28% degli intervistati ha espresso una forte fiducia che le criptovalute siano il futuro della finanza, il 20% ha detto che non hanno alcun valore. Il bitcoin ha già perso più di due terzi del suo valore da quando ha toccato i 69.000 dollari a novembre e non è mai stato scambiato a un livello di 10.000 dollari dal settembre 2020.

“È molto facile essere timorosi in questo momento, non solo per le criptovalute, ma in generale per il mondo cripto”, ha dichiarato Jared Madfes, partner di Tribe Capital. Secondo Madfes, le aspettative di un ulteriore calo del bitcoin riflettono “la paura intrinseca delle persone nel mercato”. È probabile che il crollo delle criptovalute eserciti ulteriori pressioni sui governi affinché rafforzino la regolamentazione del settore. Una maggior vigilanza è considerato un fattore positivo dalla maggior parte degli intervistati, poiché potrebbe aumentare la fiducia e portare a una più ampia accettazione tra gli investitori istituzionali e retail. L’intervento del governo sarà probabilmente accolto con favore anche dai consumatori scottati dal crollo della cosiddetta stablecoin TerraUSD e dalle difficoltà di intermediari come Celsius e il broker Voyager Digital.

Banche centrali e criptovalute

Le banche centrali stanno anche valutando la possibilità di sviluppare le proprie valute digitali da utilizzare nei pagamenti digitali. Ma né i recenti cali di prezzo, né la potenziale sfida delle banche centrali, dovrebbero capovolgere in modo significativo il settore detronizzando le due cripto dominanti, bitcoin ed Ether. La maggior parte degli intervistati prevede che una di queste due rimarrà una forza trainante tra cinque anni, anche se una quota significativa vede le valute digitali della banca centrale assumere un ruolo chiave.

“Il bitcoin sta ancora alimentando gran parte del criptoverso, mentre Ethereum sta perdendo il suo vantaggio“, ha affermato Ed Moya, analista senior di mercato di Oanda.

Il successo degli NFT

Consenso particolarmente ampio sui token non fungibili (NFT). Questi ultimi sono diventati famosi per aver attratto milioni di dollari per immagini di scimmie durante l’apice del boom delle criptovalute. Ma la stragrande maggioranza degli intervistati li considera solo progetti artistici o status symbol e solo il 9% li considera un’opportunità di investimento.

Inoltre, coloro che cercano la prossima bolla dei prezzi potrebbero fare bene a guardare altrove, poiché le manie speculative raramente colpiscono due volte la stessa asset class. In definitiva, la maggior parte degli intervistati prevede che la prossima grande rincorsa sarà del tutto estranea alle criptovalute. Gli NFT e la prossima generazione di Internet nota come web3 e altri sviluppi della blockchain hanno basse possibilità di scatenare un rialzo poderoso.