Nuovo record dell’inflazione in Usa. L’indice dei prezzi al consumo negli Usa è salito del 9,1% a giugno, anche più del previsto, con l’intensificarsi delle pressioni sui prezzi.
I consumatori americani hanno pagato prezzi nettamente più alti per una varietà di beni nel mese di giugno, mentre l’inflazione ha mantenuto la sua presa su un’economia statunitense in rallentamento, come ha riferito il Bureau of Labor Statistics. L’indice dei prezzi al consumo è balzato al 9,1% rispetto a un anno fa, superando la stima di Dow Jones dell’8,8%, registrando così un altro mese in cui l’inflazione ha raggiunto il ritmo più veloce dal dicembre 1981.
Escludendo i prezzi volatili di cibo ed energia, il dato core è aumentato del 5,9%, rispetto alla stima del 5,7%. Poche ore prima della pubblicazione dell’indice dei prezzi al consumo, la Casa Bianca aveva detto di attendersi un’inflazione “molto alta” a giugno negli Stati Uniti.
“Prevediamo che i numeri dell’inflazione del mese scorso saranno molto alti, principalmente perché i prezzi della benzina sono saliti così in alto a giugno“, ha detto la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre a bordo dell’aereo presidenziale dell’Air Force One.
La reazione dei mercati al dato sull’inflazione
Quelle sull’inflazione sono notizie che fanno male alle Borse europee, con il Ftse Mib che perde terreno cedendo al momento oltre il 2%. Nel frattempo, l’euro è stato scambiato a 0,9999, un momento prima di schizzare in alto a 1,0050. Si tratta del primo scambio al di sotto della parità dal 2002, arrivato dopo la lettura dell’indice dei prezzi al consumo degli Stati Uniti, il più alto in oltre 40 anni.