Crisi energetica, Arera avverte: autunno e inverno i momenti più delicati per l’Italia
E’ drammatica la crisi energetica che sta vivendo l’Europa, Italia inclusa e il peggio deve ancora arrivare. Suonano così in un certo senso le parole di Stefano Besseghini, presidente dell’Arera, l’Authority per l’energia, nella relazione annuale al Parlamento. L’autunno e il prossimo inverno saranno i momenti più delicati; i consumi domestici e industriali di gas sono in ripresa” e occorreranno “le quantità necessarie attraverso stoccaggi e nuove rotte di approvvigionamento mentre è “da applicare da subito il risparmio energetico. […] Servono campagne informative in modo che tutti possiamo contribuire con le nostre scelte quotidiane”.
Crisi energetica: cosa accadrebbe senza gas russo
Il numero uno dell’Autorithy ha anche delineato gli scenari plausibili senza gas russo.
“Il venire meno della prevalenza della rotta russa avrà in prospettiva due esiti principali, da una parte l’inserimento del nostro paese – ma in realtà di tutta l’Europa – nella dinamica internazionale del mercato del Gnl, dall’altra un recupero della valenza strategica della nostra presenza nel contesto europeo e Mediterraneo […] il governo italiano ha molto rafforzato la relazione con Paesi tradizionalmente fornitori di gas, ma è importante che la nostra presenza nel Mediterraneo venga ulteriormente ribadita, con accordi commerciali ma anche attraverso la condivisione di modelli economici e di sviluppo”.
Besseghini ha anche puntualizzato come “i prezzi dell’energia mai riscontrati in precedenza, con il manifestarsi di ricorrenti episodi di siccità e una situazione economica in generale peggioramento” siano “elementi che mettono alla prova la resistenza delle famiglie e la competitività del nostro sistema industriale”.
Continueremo a ricondurre tutte le nostre valutazioni, per fornire a cittadini e imprese soluzioni e condizioni di rapida applicazione …. Nella fase attuale, la difficoltà dei venditori ad approvvigionarsi di gas naturale potrebbe avere come conseguenza, per alcuni, il trovarsi nell’impossibilità di onorare i propri contratti di fornitura con i clienti finali … Per questo l’Autorità ritiene “necessario rivalutare le modalità di erogazione di tali servizi per tenere conto delle mutate condizioni, oppure definire azioni per permettere che tali servizi continuino ad avere il ruolo residuale per cui sono stati definiti, limitando i disagi per i clienti finali derivanti da cambi di assetti di fornitura e da maggiori costi … Ad oggi appare non evitabile un alto livello di prezzi, almeno nel breve-medio termine e di costi per tutto il sistema energetico.