I Paesi dell’Unione Europea hanno approvato oggi un piano di emergenza per ridurre la loro domanda di gas, dopo aver raggiunto accordi di compromesso per limitare i tagli ad alcuni Paesi, mentre si preparano a ulteriori riduzioni dell’offerta russa.
L’Europa deve affrontare una riduzione delle forniture di gas, dopo che Gazprom ha dichiarato che taglierà i flussi attraverso il gasdotto Nord Stream 1 verso la Germania a un quinto della capacità. Il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck ha affermato che l’accordo mostrerà al presidente russo Vladimir Putin che l’Europa è rimasta unita di fronte agli ultimi tagli al gas di Mosca. “Non ci dividerai”, afferma Habeck. L’Ungheria è stato l’unico paese che si è opposto all’accordo. La russa Gazprom ha affermato la necessità di interrompere il funzionamento a causa di una turbina, un motivo respinto dal capo dell’energia dell’Ue Kadri Simson, che ha definito la mossa “motivata politicamente”.
In vista una riduzione dell’utilizzo di gas per l’inverno
L’Europa si troverebbe ad affrontare un enorme divario di approvvigionamento se la Russia interrompesse completamente i flussi di gas a luglio, secondo la commissaria europea per l’Energia Kadri Simson. Parlando in una conferenza stampa martedì, Simson ha affermato che mancherebbero fino a 45 miliardi di metri cubi di fornitura di gas se il Cremlino interrompesse le forniture durante l’inverno. L’Ue ha pertanto concordato di tagliare volontariamente la domanda di gas naturale, allo scopo di preservare le forniture in caso di rallentamento degli afflussi di gas russo. “Sono stata molto franca con i ministri oggi sulla necessità che il piano rimanga credibile. E siamo riusciti a garantirlo”, ha affermato Simson.
La proposta non richiederà una riduzione generalizzata dell’utilizzo in tutta l’Ue, a seguito delle proteste di diversi paesi, tra cui Spagna, Grecia e Italia, con una minore esposizione alle forniture di gas russe. Sostenendo che una misura a livello di blocco imporrebbe restrizioni ingiuste ai loro cittadini.
Di conseguenza, i ministri dell’Energia a Bruxelles hanno deciso di concedere una certa flessibilità a seconda delle “situazioni particolari” di ciascuno Stato membro nel caso in cui un taglio mirato diventasse obbligatorio. Queste esenzioni saranno riservate alle nazioni insulari, come Cipro e l’Irlanda, che non sono collegate alle reti del gas europee. Altre eccezioni saranno fatte per gli stati che sono “fortemente dipendenti” dal gas per l’elettricità. Una potenziale estensione di questo piano sarà presa in considerazione entro maggio 2023, ha affermato l’UE in una dichiarazione.
“L’Ue è unita e solidale. La decisione odierna ha mostrato chiaramente che gli Stati membri resisteranno a qualsiasi tentativo russo di dividere l’Ue utilizzando le forniture energetiche come arma”, ha affermato Jozef Síkela, ministro dell’industria e del commercio della Repubblica ceca. “Risparmiare gas ora migliorerà la preparazione. L’inverno sarà molto più economico e facile per i cittadini e l’industria dell’Ue”.
Le reazioni dei mercati al piano europeo
La coppia EUR/USD è scesa dopo la presentazione del piano, scambiando in ribasso dello 0,80% a $1,0140, poiché gli investitori temevano che la riduzione delle forniture di gas russo potesse pesare sulla crescita europea. Ad aumentare le preoccupazioni è stato l’annuncio della società energetica statale russa Gazprom che i flussi verso ovest sul principale gasdotto Nord Stream 1 sarebbero crollati questa settimana.
La prevista compressione dell’offerta, a seguito della dichiarazione di Gazprom, ha contribuito a spingere i prezzi del gas in Europa fino al massimo degli ultimi cinque mesi, con il Dutch TTF Natural Gas Futures, il punto di riferimento per i prezzi del gas all’ingrosso in Europa, in aumento di oltre il 10%.