“Sommando il risparmio energetico e le nuove forniture nella seconda metà del 2024 saremo totalmente indipendenti dalla fornitura di gas russa”.
Lo dichiara il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani nel corso di una conferenza stampa dove ha fatto il punto sulla situazione energetica nazionale e presentato il piano gas dell’Italia.
“Nel breve termine l’obiettivo è superare l’inverno 2022-2023 attraverso il piano di diversificazione, il riempimento degli stoccaggi e il piano di risparmio energetico. Nell’ambito del nuovo regolamento europeo sul 15% di taglio del consumo di gas è stato stabilito che i programmi di risparmio precedenti al regolamento vengono computati al 100%. Anche in base a questo per l’Italia si tratterà di risparmiare il 7% di circa 55 miliardi di metri cubi (1 agosto – 31 marzo) pari a circa 4 miliardi di metri cubi l’anno. Il nuovo regolamento europeo ha valutato le differenze di energy mix e di interconnessione: differenza tra stoccaggi programmati e stoccaggi reali; riduzione dell’imponibile su cui calcolare il 15% nel caso di Paesi che esportino meno del 50%; cessione di gas possibile solo se non pregiudica la produzione di elettricità”.
Nel medio termine, ha proseguito, tra il 2023 e il 2024 gli obiettivi sono “la diversificazione degli approvvigionamenti, parte gas e parte Gnl, la predisposizione di nuovi rigassificatori galleggianti, l’accelerazione sulle rinnovabili insieme alle misure di risparmio energetico”.
Anche se la Russia chiuderà i rubinetti l’Italia avrà gas sufficiente per superare i mesi più freddi e arrivare alla prossima primavera, rassicura il ministro. “Sperando che non ci sia un inverno pazzescamente freddo, non mi pare che ci avviamo a uno scenario tremendo, la cosa più preoccupante è il costo dell’energia e l’inflazione che provoca”.
Il piano italiano di risparmio del gas
Il ministro poi ha fatto il punto sulle misure per ridurre il consumo di gas, che al momento non sono contenute in nessun provvedimento ma che potrebbero aiutare a superare l’inverno senza tutto sommato criticità sul fronte dell’approvvigionamento del gas.
Si tratta nel dettaglio della riduzione della temperatura di 1 grado (da 19 gradi invece che a 20) dei riscaldamenti residenziali pubblici e privati per il prossimo inverno (e per gli anni a venire) con la contestuale riduzione di un’ora giornaliera. In tal modo, assicura Cingolani, l’Italia risparmierà 2,5 miliardi di metri cubi come piano di efficientamento nel tentativo di smarcarsi il prima possibile dalle forniture russe, che valgono quasi 30 miliardi di metri cubi.
Inoltre c’è la necessità di aumentare la capacità di rigassificazione dei tre terminal esistenti (Panigaglia, Rovigo e Livorno) che potenzierebbero di 6 miliardi di metri cubi la nostra autonomia energetica a cui aggiungere altri 10 miliardi quando entreranno in funzione le due navi galleggianti appena comprate da Snam.