Raccolta netta in crescita ma utili in calo per il primo semestre di Anima Holding, operatore indipendente in Italia dell’industria del risparmio gestito, con un patrimonio complessivo in gestione di 183 miliardi di euro (a fine giugno). Tra gennaio e giugno, la società ha messo a segno un utile netto consolidato di 59,4 milioni di euro (-54% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso), un utile netto consolidato normalizzato di 78,6 milioni (-37%) e ricavi totali per 174,8 milioni (-25%). In rialzo le commissioni nette di gestione, che si sono attestate a 147,8 milioni, in crescita del 4% rispetto al primo semestre 2021, e i costi operativi ordinari sono stati pari a 42,4 milioni (-4%).
La raccolta di Anima
Positiva la raccolta netta del gruppo, pari a 0,9 miliardi di euro (al netto delle deleghe di ramo I) e il totale delle masse gestite a fine giugno era pari a 183 miliardi.
“La raccolta netta si è mantenuta positiva nel periodo. Non crediamo che il rallentamento registrato nell’ultima parte del semestre sia un’inversione di tendenza, ma una fisiologica pausa nella propensione a incrementare le posizioni da parte dei clienti. Inoltre, la liquidità sui depositi continua a crescere e il ritorno dell’inflazione ne aumenta il costo-opportunità”, ha detto Alessandro Melzi d’Eril, amministratore delegato di Anima Holding.
La posizione finanziaria netta consolidata al 30 giugno risulta negativa per 105,2 milioni (dato positivo per 25,1 milioni alla fine dell’esercizio 2021) e riflette, in particolare, i dividendi pagati a maggio per 95 milioni e acquisti di azioni proprie nel semestre per 51 milioni.
“In un semestre così difficile per i mercati e per l’economia reale, Anima presenta ancora una volta risultati positivi, ancorché impattati dal forte calo delle commissioni di incentivo, continuando a dimostrare la resilienza del proprio modello di business e, di conseguenza, la capacità di generare cassa. Infatti, convinti della forza del nostro Gruppo e del suo valore, abbiamo recentemente deciso di ripartire con un ulteriore piano di riacquisto di azioni proprie per continuare a remunerare i nostri azionisti con un mix di dividendo ordinario, buyback e cancellazione titoli”, ha detto ancora Melzi d’Eril.