La forte ripresa dell’export, che a febbraio cresce tre volte di più rispetto alle importazioni portando una riduzione del deficit commerciale, indica che “siamo sulla strada giusta, ma non dobbiamo abbassare la guardia”. Lo afferma il sottosegretario al Commercio internazionale, Mauro Agostini, spiegando che adesso c’è il passaggio più delicato: trasformare i segnali di ripresa in una crescita duratura e costante”. Commentando i dati Istat sull’interscambio commerciale con i Paesi extra Ue a febbraio, Agostini osserva che “il made in Italy ha progressivamente cambiato rotta, crescendo di più nei cosiddetti nuovi mercati emergenti (Russia più 38,4 per cento), Cina (più 19,7 per cento) e Turchia (più 14,4 per cento), mentre cominciano a destare preoccupazione le flessioni nei mercati maturi e comunque di maggiore tradizione come Stati Uniti (meno 7,4 per cento), Giappone (meno 3,6 per cento) e, in parte, i Paesi del Mercosur (meno 1,9 per cento)”. Il sottosegretario sottolinea un andamento più che soddisfacente anche per i comparti tradizionali del made in Italy, in particolare quello dei manufatti (più 13,9 per cento), dei prodotti in cuoio (più 8,6 per cento) del tessile-abbigliamento (più 5,6 per cento), oltre alla meccanica (più 11,1 per cento) che si conferma sempre di più “componente fondamentale della nostra produzione industriale”. Il 2007, conclude Agostini, “è iniziato quindi sotto i migliori auspici; adesso bisogna insistere su questo cammino che è fatto di continuità di azioni, ma anche di verifica dei risultati”. Intanto l’Istat comunica che migliora a febbraio il deficit della bilancia commerciale italiana con i Paesi extra Ue: il saldo è negativo per 1.752 milioni di euro, contro i meno 2.593 milioni di febbraio 2006. A febbraio 2007, rispetto allo stesso mese del 2006, le esportazioni verso i Paesi extra Ue aumentano del 14,1 per cento e le importazioni del 4,2 per cento. Nel confronto con gennaio 2007, al netto della stagionalità, le esportazioni crescono del 5,5 per cento e le importazioni dello 0,3 per cento; nei primi due mesi di quest’anno, le esportazioni segnano un più 11,6 per cento e le importazioni un più 7,8 per cento.