A meta’ seduta i listini azionari americani trattano in territorio negativo, spinti al ribasso dalle ultime dichiarazioni del presidente della Federal Reseve Ben Bernanke che hanno nuovamente deluso le speranze degli investitori su un possibile taglio al costo del denaro in uno dei prossimi meeting. Il Dow Jones arretra dello 0.85% a 12991, l’S&P500 dello 0.78% a 1418, il Nasdaq arretra dello 0.72% a 2419. A mettere pressione ai listini e’ anche il balzo del greggio, schizzato ai migliori livelli del 2007 a causa delle tensioni geopolitiche tra Iran ed Occidente.
Dopo il calo di ieri innescato dalla nuova scossa nel settore immobiliare e dalla flessione della fiducia dei consumatori, i listini proseguono sulla strada dei ribassi. Intervenuto al Joint Economic Commitee del Congresso, il presidente della Federal Reserve Ben Benrnake ha dichiarato che nonostante le difficolta’ nel mercato immobiliare e la contrazione dell’attivita’ manifatturiera, l’economia americana resta posizionata a registrare una modesta crescita nei prossimi mesi. Le pressioni inflazionistiche inoltre sembrano destinate ad affievolirsi col tempo, ma l’ancora elevato livello non permette alla Banca Centrale di abbassare la guardia, escludendo di conseguenza un cambiamento della politica monetaria adottata fino a questo momento.
Pressioni anche dal comparto energetico. La notizia di uno scontro tra navi americane ed irachene, subito smentita dagli Usa, avevano fatto balzare il prezzo del greggio di ben $5 subito dopo la chisura di ieri. Al momento i futures con consegna maggio sul petrolio segnano un progresso di $1.64 a $64.57 al barile. Inoltre, l’Inghilterra ha smentito le ulteriori voci dell’invio di forze armate in Iran per la liberazione dei
15 marinai catturati la scorsa settimana nelle acque del Golfo, ma la situazione resta critica.
I numeri giunti in mattinata dal fronte macroeconomico hanno fatto ben poco per ridare smalto agli indici. Nel mese di febbraio gli ordini di beni durevoli sono rimbalzati del 2.5% (in misura inferiore alle attese degli analisti) dopo essere crollati del 7.8% nel mese precedente. Ma esclusa la componente dei trasporti, il dato ha registrato una flessione dello 0.1%, alimentando le paure sulla flessione degli investimenti capitali e sul tasso di attivita’ economica.
Hai mai provato ad abbonarti a INSIDER? Scopri i privilegi delle informazioni riservate, clicca sul
link INSIDER
Tra i singoli titoli del Dow Jones, a trattare in rialzo sono solo Altria ([[MO]]) (inserito nella Conviction Buy List di Goldman Sachs), Citigoup ([[C]]) (che beneficia dell’upgrade di Bank of America) e Microsoft ([[MSFT]]). I maggiori ribassi sono segnati da General Motors ([[GM]]), Wal-Mart ([[WMT]]), Alcoa ([[AA]]) e Walt Disney ([[DIS]]).
Ancora debole il comparto immobiliare sulla scia del profit warning di Lennar ([[LEN]]) lanciato nella sessione di martedi’. Beazer Homes USA ([[BZH]]) e’ in netto calo nei primi minuti (-10% circa), oltre che per il difficile momento del settore, anche perche’ sembra essere finita nel mirino dell’FBI per pratiche illegali.
Sugli altri mercati, sul valutario l’euro e’ in lieve calo rispetto al dollaro a quota 1.3338. L’oro e’ in rialzo: i contratti sul metallo prezioso avanzano di $2.70 a $671.40 l’oncia. In recupero i titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.5890%.