Non c’è tregua alla guerra del gas. Gazprom ha comunicato ieri che interromperà la fornitura all’Europa del gasdotto Nord Stream I, che opera al 20% della sua capacità, a partire dalle 4 di questa mattina fino alle quattro del 3 settembre per riparazioni dell’unica unità di pompaggio rimasta in servizio. Lo ha confermato la compagnia di stato russa del gas, citata dall’agenzia stampa russa Tass.
“Vi è una garanzia che, a parte i problemi tecnologici causati dalle sanzioni, nulla interferisca con le forniture“, ha affermato il portavoce del Cremlino parlando alla stampa. “La Russia era e rimane pronta ad adempiere a tutti i suoi obblighi”, ha detto quando gli è stato chiesto se ci sono garanzie che le forniture dal Nord Stream, che trasporta il gas russo direttamente in Germania sotto il Mar Baltico, riprenderanno una volta terminati i lavori di la manutenzione.
Peskov ha affermato che Unione europea, Regno Unito, Canada e Stati Uniti hanno imposto sanzioni contro la Russia che “non consentono i normali lavori di manutenzione e riparazione, né permettono la registrazione legale della restituzione dei componenti e delle strumentazioni necessarie ai loro luoghi d’origine“.
Stop alle forniture di gas alla Francia
In una crisi che si fa sempre più nera, una nuova batosta arriva per la Francia, dove il gruppo Engie ha comunicato che la russa Gazrpom ha annunciato una riduzione delle forniture al paese a a partire da giovedì prossimo, a causa di divergenze interpretative su alcuni contratti di fornitura. Dal canto suo, il colosso russo Gazprom ha spiegato sospenderà “completamente” le forniture di gas naturale al gruppo francese Engie a partire dal primo settembre, fino a quando non riceverà tutti i pagamenti.
Mentre ci si avvicina all’inverno, l’utility francese ha sottolineato di essersi già assicurata i volumi necessari per far fronte ai propri impegni verso i propri clienti e alle proprie esigenze, dopo aver messo in atto diverse misure per ridurre significativamente l’impatto finanziario e fisico diretto che potrebbe derivare da un’interruzione della fornitura di gas di Gazprom.
Il Governo francese tuttavia è pronto al peggio. “Dobbiamo anche prepararci allo scenario di un inverno molto duro, con meno gas. Pertanto dobbiamo lavorare per organizzare un eventuale razionamento dell’energia per tutte le aziende nel caso in cui avessimo un inverno duro. Ma per me è l’ultimissima opzione perché non bisogna aggiungere una crisi economica alla crisi energetica”, ha detto il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire.