Eni crolla in borsa dopo il ricalcolo della tassa sugli extraprofitti. Analisi tecnica
Eni oggi ha dichiarato che pagherà circa 1,4 miliardi di euro per un addebito relativo all’imposta sugli extraprofitti realizzati in Italia, riscossa sulle società energetiche nel 2022. Un valore corrispondente a più del doppio della stima originale. La major del petrolio e del gas ha dichiarato di aver già pagato circa 560 milioni di euro come anticipo. Eni aveva precedentemente determinato l’importo complessivo del contributo straordinario in circa 550 milioni di euro, ma ha affermato che l’importo è stato ora ricalcolato a seguito dei chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate.
Il governo italiano ha imposto una tassa inaspettata del 25% alle società energetiche che beneficiano dell’aumento dei prezzi di petrolio e gas. Secondo il piano, le società avrebbero dovuto versare un acconto del 40% entro la fine di giugno, mentre il resto è dovuto entro novembre. Il titolo della società al momento della redazione di questo articolo sta accusando il colpo, lasciando sul terreno il 4,27%.
Analisi tecnica del titolo Eni
Giornata in rosso per la società del Cane a sei zampe. Il titolo ha seguito l’andamento negativo della giornata precedente, toccando il minimo a 11,50 euro.
La struttura di medio periodo resta connotata positivamente, mentre segnali di contrazione emergono per l’impostazione di breve periodo, attualmente la resistenza in zona 11,75 è stata violata. Sarà importante osservare come chiuderà il prezzo nella sessione odierna e se la zona di supporto 11,40-11,25 reggerà. In caso di continuazione ribassista, il target principale è identificato in zona 10,75, mentre per quanto concerne lo scenario opposto, rialzista, la resistenza principale è al livello 12,75, prestando però in tal caso attenzione anche alla resistenza in zona 12,15 euro.