Economia

Il Mite presenta il piano di contenimento dei consumi di gas. Cosa prevede

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

A partire dalla seconda metà del 2024, l’Italia sarà in grado di ridimensionare drasticamente la dipendenza dal gas russo e comunque di ridurre l’uso del gas in generale. Così si legge nel piano nazionale di contenimento dei consumi del gas presentato dal Ministero della Transizione Ecologica (Mite), guidato da Roberto Cingolani. Il piano recita:

“Per ridurre i rischi connessi a una potenziale interruzione totale dei flussi dalla Russia durante il prossimo inverno nonché rispondere alle richieste europee in termini di riduzione dei consumi per il periodo 2022-2023, è opportuno attuare sin da subito misure di contenimento dei consumi nazionali di gas. Queste misure integrano il piano di diversificazione già messo in atto dal Governo e servono transitoriamente a mantenere adeguati standard di sicurezza e preservare le riserve disponibili, in attesa che siano pienamente operativi i nuovi canali di importazione di gas (compreso il GNL). Le stime dell’impatto di tutte le misure di contenimento portano ad un potenziale di circa 5,3 miliardi di Smc di gas, considerando la massimizzazione della produzione di energia elettrica da combustibili diversi dal gas (circa 2,1 miliardi di Smc di gas) e i risparmi connessi al contenimento del riscaldamento (circa 3,2 miliardi di Smc di gas), 15 cui si aggiungono le misure comportamentali da promuovere attraverso campagne di sensibilizzazione degli utenti ai fini di un comportamento più virtuoso nei consumi”.

Le misure di contenimento del consumo di gas in Italia

Andando nel dettaglio, il piano prevede la riduzione dei consumi, regolamentando il funzionamento degli impianti di riscaldamento già entro il mese di settembre 2022, modificando la vigente regolamentazione della temperatura e dell’orario di accensione invernale attraverso un decreto del Ministro della Transizione Ecologica. In particolare, la temperatura dei riscaldamenti dovrà essere ridotta di 1°C come segue:

  • a 17°C con più o meno 2 gradi di tolleranza per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili;
  • a 19°C con più o meno 2 gradi di tolleranza di tolleranza per tutti gli altri edifici.

Sono escluse dalla limitazione le utenze sensibili (es. ospedali, case di ricovero ecc.). I limiti di esercizio degli impianti termici sono ridotti di 15 giorni per quanto attiene il periodo di accensione (posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 giorni la data di fine esercizio) e di 1 ora per quanto attiene la durata giornaliera di accensione:

  • Zona A: ore 5 giornaliere dal 8 dicembre al 7 marzo;
  • Zona B: ore 7 giornaliere dal 8 dicembre al 23 marzo;
  • Zona C: ore 9 giornaliere dal 22 novembre al 23 marzo;
  • Zona D: ore 11 giornaliere dal 8 novembre al 7 aprile;
  • Zona E: ore 13 giornaliere dal 22 ottobre al 7 aprile;
  • Zona F: nessuna limitazione.

Il piano prevede poi l’adozione di misure comportamentali a costo zero, implementabili attraverso una campagna di sensibilizzazione, con il supporto della presidenza del Consiglio dei Ministri e di Enea, al fine di suggerire una serie di comportamenti virtuosi che potranno contribuire, anch’essi, a limitare il consumo di energia con riduzione dei costi di bolletta degli utenti e impatti positivi anche sull’ambiente.

L’obiettivo, si legge ancora nel piano, è promuovere comportamenti consapevoli e intelligenti nel consumo di gas e di energia elettrica, che incidano non solo sul contenimento della domanda di gas e sugli stessi costi in bolletta degli utenti ma anche sulle politiche di decarbonizzazione. Tra i comportamenti da promuovere troviamo:

  • riduzione della temperatura e della durata delle docce;
  • utilizzo anche per il riscaldamento invernale delle pompe di calore elettriche usate per il condizionamento estivo;
  • abbassamento del fuoco dopo l’ebollizione;
  • riduzione del tempo di accensione del forno;
  • utilizzo di lavastoviglie e lavatrice a pieno carico;
  • distacco della spina di alimentazione della lavatrice quando non in funzione;
  • spegnimento o l’inserimento della funzione a basso consumo del frigorifero quando in vacanza;
  • non lasciare in stand-by TV, decoder, DVD;
  • riduzione delle ore di accensione delle lampadine.

Ulteriori risparmi possono conseguirsi con misure comportamentali che richiedono investimenti anche piccoli da parte degli utenti, ad esempio con investimenti per la sostituzione di elettrodomestici a più elevato consumo con quelli più efficienti, sostituzione di climatizzatori con quelli più efficienti, installazione di nuove pompe di calore elettriche in sostituzione delle vecchie caldaie a gas, installazione di pannelli solari termici per produrre acqua calda, sostituzione lampadine tradizionali con quelle a led.