(9Colonne) – Venezia, 3 apr – I Comuni italiani ritengono assolutamente necessario e urgente un nuovo “piano casa” nazionale, fondato sul concetto di “edilizia residenziale sociale” e attuato con un grande progetto di interventi organici e poliennali, garantito da adeguati investimenti. E’ questa la posizione con la quale, martedì 17 aprile, l’Anci – Associazione nazionale Comuni italiani – si presenterà al tavolo sul tema della casa, in dialogo con i Ministeri delle Infrastrutture e della Solidarietà sociale. La posizione dell’Anci è stata definita in un articolato documento di proposta, predisposto oggi a Venezia nella riunione della Consulta dell’Anci per la casa, cui hanno partecipato i rappresentanti delle quindici grandi città italiane ad alta tensione abitativa. Grava ogni giorno sui Comuni, è stato detto, la maggiore e crescente pressione della domanda di case, espressione di un disagio abitativo che si espande sempre di più, e che coinvolge, oltre alle accresciute fasce deboli tradizionale, le nuove fasce di immigrati, di giovani, di precari, e anche quel ceto medio che finora aveva trovato risposta sul mercato. Occorre perciò dare ai Comuni una serie di strumenti finanziari e urbanistici che consenta di aumentare la loro capacità di risposta a una domanda complessa. Tra le richieste dei Comuni, un adeguato finanziamento del piano (almeno un miliardo di euro all’anno, per almeno cinque anni) e un nuovo regime fiscale che incentivi la locazione a canone concordato e contrasti l’evasione.
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