Economia

Rialzo in vista per le rate dei mutui. Cosa fare

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L‘inflazione alle stelle spingerà i tassi di interesse sempre più alto. E più rapidamente delle attese. Si evince dal confronto della curva dei Futures sull’Euribor a 3 mesi, l’indice di riferimento per la determinazione dei tassi dei mutui a tasso variabile, rilevata il 13 settembre e quella registrata a fine settembre.

Se a metà settembre i mercati preannunciavano un aumento del costo del denaro pari al 2% entro la fine dell’anno, per poi raggiungere il 2,50% a giugno e assestarsi tra il 2,25% e il 2,5% per i successivi 4 anni e mezzo; nella rilevazione di fine settembre, invece, lo scenario è profondamente cambiato: si dovrebbe toccare il 2% già a novembre, per avvicinarsi al 2,5% a dicembre e andare oltre il 3% già a marzo, fino a sfiorare il 3,5% tra un anno. In seguito, i tassi dovrebbero lentamente stabilizzarsi intorno al 3%. E’ questo il dato rilevante che emerge dall’Osservatorio MutuiSupermarket.it, il motore di ricerca e comparazione mutui gestito da FairOne spa, società che nel 2021 ha intermediato oltre 1 miliardo di euro di nuovi finanziamenti casa.

Gli effetti sui mutui

In sole 2 settimane, la curva dei tassi è aumentata mediamente dello 0,75%. Considerando che – si legge in una nota –  un aumento del tasso variabile di 0,75% comporta, per un mutuo ventennale di 100 mila euro, un aumento della rata mensile di quasi 80 euro, queste nuove prospettive di mercato, se si realizzassero, implicherebbero un aumento della spesa per interessi nei prossimi 5 anni di quasi 5 mila euro in più rispetto alle previsioni di sole 2 settimane fa.

Cosa fare

Come comportarsi di fronte all’impennata dei prezzi? Secondo gli esperti dell’Osservatorio è meglio non perdere tempo. Il costo del denaro è solo destinato a salire per i prossimi 12 mesi. Gli esperti scrivono:

“Il tasso variabile oggi è interessante solo in presenza della Garanzia Consap per i giovani Under 36 con Isee non superiore ai 40.000 euro. Per tutti gli over 36 che intendono comprare casa e per chi non rientra tra i beneficiari prioritari del Fondo Garanzia Prima Casa Consap, il suggerimento è di orientarsi verso mutui a tasso fisso, che oggi viaggiano tra il 3% e il 3,8%, anche se in probabile crescita nei prossimi mesi; oppure al tasso variabile con cap che offre cap tra il 3% e il 3,60%, spesso più vantaggiosi dei mutui a tasso fisso”.