Ottobre da incorniciare per le borse europee. E in particolare per Piazza Affari, che indossa la maglia rosa del Vecchio Continente. L’impennata dell’inflazione e la conseguente stretta monetaria da parte delle Bce non sembra aver tolto lo smalto ai listini, che comunque continuano a registrare un saldo negativo da inizio anno. Nel mese di ottobre, l’indice Stoxx Europe 600 è salito del 6,3% (-15,5% da inizio anno), sotto l’Euro Stoxx che invece ha registrato una crescita dell’8% (-17,7%).
Venendo ai singoli indici di borsa: il Ftse Mib ha messo a segno un rialzo del 9,7% (-17,2% da gennaio), grazie soprattutto alle performance di petroliferi e bancari.
A Francoforte il Dax40 ha fatto + 9,6% (-16,4%), mentre a Parigi il Cac40 ha segnato un aumento dell’8,9% (-12,3%), a Madrid invece l’Ibex35 dell’8% (-8,7%). Più contenuta Londra dove il Ftse100 del 2,9% (-3,9%) e ad Amsterdam l’Aex in aumento del 4,9% (-15,8%).
Anche per Wall Street il mese di ottobre entrerà negli annali: in particolare per Il Dow Jones, reduce da quattro settimane consecutive in rialzo, ha registrato il suo miglior ottobre della storia e il miglior mese dal gennaio 1976, con un rialzo del 13,95%. S&P 500 e Nasdaq Composite, a ottobre, hanno guadagnato rispettivamente circa l’8% e il 3,9%.
L’attenzione è rivolta alla riunione della Federal Reserve di oggi e domani, quando la Banca centrale europea annuncerà, molto probabilmente, un altro aumento dei tassi d’interesse di 75 punti base, il quarto consecutivo. Ora, però, gli analisti credono che la Fed deciderà poi di rallentare il passo, vista la debolezza di alcuni dati macroeconomici.