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Amazon mette un freno al personale: congelate le assunzioni

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Dopo una trimestrale deludente e le incertezze economiche, Amazon passa all’azione e congela le assunzioni a livello corporate. Lo ha comunicato la stessa società in una nota interna, giustificando la decisione alla luce delle condizioni economiche incerte. Il nuovo annuncio arriva dopo la sospensione fino alla fine dell’anno delle assunzioni nella divisione retail. Ora nel mirino del gruppo sono finite altre divisioni.

La responsabile delle risorse umane di Amazon, Beth Galetti, ha scritto nella nota che la società si è mossa per limitare ulteriormente le nuove assunzioni in un contesto economico in peggioramento e dopo aver assunto in maniera massiccia negli ultimi anni. “Prevediamo di mantenere questa pausa in atto per i prossimi mesi e continueremo a monitorare ciò che stiamo vedendo nell’economia e nel business per adeguarci come riteniamo abbia senso”, ha affermato Galetti, aggiungendo he la società provvederà a ricoprire le posizioni vacanti in caso di dimissioni. L’annuncio di Amazon si aggiunge infatti ai tagli alla forza lavoro annunciati da Lyft e quelli attesi in casa Twitter.

Dopo il boom assunzioni durante il Covid, ora Amazon rallenta

Amazon ha intrapreso una corsa alle assunzioni durante la pandemia di Covid-19 mentre cercava di tenere il passo con un’ondata di acquisti online durante i mesi di lockdown. Da allora, ha rallentato la crescita dell’organico poiché i consumatori sono tornati nei negozi fisici e la sua attività di vendita al dettaglio non sta più crescendo rapidamente come negli ultimi anni.

Il ceo Andy Jassy ha anche ridotto in modo aggressivo le spese in tutta l’azienda negli ultimi mesi tra i timori di una recessione, l’aumento dell’inflazione e l’impennata dei tassi di interesse. Nel terzo trimestre, l’organico di Amazon è cresciuto solo del 5% anno su anno a 1,54 milioni di dipendenti in tutto il mondo.

Trimestrale negativa

Nel terzo trimestre 2022, il gigante dell’e-commerce ha registrato ricavi in calo del 15% a 127,1 miliardi di dollari, sotto le attese degli analisti. Male anche le stime per gli ultimi tre mesi dell’anno, quando sono attesi ricavi per 140,0-148,0 miliardi, sotto le previsioni del mercato che scommetteva su 155,2 miliardi. In calo l’utile netto, in flessione a 2,9 miliardi, o 28 centesimi per azione, meglio dei 22 centesimi attesi dagli analisti. Da inizio anno, il titolo ha segnato un calo del 47%, con la capitalizzazione scesa sotto la soglia dei mille miliardi di dollari.