Luxury Living Group è l’azienda italiana leader nel segmento dell’arredo di lusso. Il CEO del gruppo racconta gli step che hanno portato a questo traguardo
A cura di Margherita Calabi
Grazie all’antica maestria artigianale e alla capacità di interpretare al meglio il DNA di ogni suo marchio, Luxury Living Group crea stili di vita unici e collezioni esclusive di mobili di lusso. Il gruppo sviluppa le collezioni casa di Versace, Dolce & Gabbana, Bentley e Trussardi oltre al proprio marchio Luxence. Abili artigiani lavorano con precisione per dare vita a oggetti unici, realizzati con tecnologie avanzate. Il risultato? Un concetto di stile di vita distintivo, tutto italiano. A raccontarlo è Andrea Gentilini, CEO del gruppo.
Andrea Gentilini, CEO di Luxury Living Group. Foto: Keila Guilarte
È conosciuto per le sue forti competenze nella conduzione dello sviluppo del business e in cambiamenti di indirizzo strategico. Da dove è partito per risollevare l’azienda?
“C’era la necessità di rivedere tutto a 360 gradi. Era necessario dare un indirizzo e un’impostazione più coerente rispetto ai cambiamenti avvenuti nel mondo del lusso e ai mercati di riferimento. Siamo partiti dal completamento del range delle nostre licenze: abbiamo integrato il nostro portafoglio con Versace e Dolce & Gabbana, rinnovando licenze come Bentley e Trussardi. Da un punto di vista organizzativo stiamo completando la fase 1 del nostro progetto, quella di dare all’azienda un proprio equilibrio grazie a un portafoglio importante. Ora passiamo alla fase di sviluppo per poi arrivare a quella del consolidamento. Abbiamo affrontato sia strategicamente che operativamente tutta la dimensione del retail, il nostro posizionamento e le modalità di funzionamento. Le complessità di un’azienda come la nostra sono tantissime: avere molti brand significa avere molte aziende, abbiamo un grande corpo centrale che eroga servizi di natura finanziaria, logistica, produttiva e amministrativa e poi abbiamo dei nuclei operativi per ogni singolo brand. Ognuno di noi nell’arco della giornata veste più maglie, più distintivi e si deve saper calare molto velocemente su dimensioni completamente diverse. La nostra è una vita fortemente dinamica”.
L’inaugurazione del punto vendita di Londra, nell’elegante quartiere di Knightsbridge, è una tappa fondamentale nella crescita internazionale del gruppo…
“La nostra azienda ha uno sviluppo internazionale importantissimo: il nostro business si basa al 98% sui mercati esteri, inclusi Stati Uniti, Cina, Russia e Medio Oriente. Quella di Londra era una tappa obbligata: il nostro spazio è in Brompton Road, la strada del design di lusso, vicino a un altro negozio del gruppo, quello di Cassina. Nei grandi hub – Londra, Parigi, New York, Miami, Los Angeles – presidiamo con più di uno store proprio per dare visibilità massima ai nostri brand. Stiamo valutando altre location su Londra e Parigi e ci stiamo focalizzando sul mondo asiatico, dove abbiamo un’ottima distribuzione grazie alle partnership, ma dove non siamo ancora intervenuti direttamente”.
Poltrona Mekong di Trussardi Casa e lampade Flora di Dolce & Gabbana Casa
Cosa vuole dire per lei oggi la parola Made in Italy? Come si porta l’eccellenza italiana in un mondo dove tutto è ormai digitale?
“Per quanto riguarda il mondo digitale, stiamo seguendo un percorso che ci porterà a essere leader nella gestione delle opportunità sia dal punto di vista della commercializzazione che della comunicazione, ma la percezione del prodotto e l’emozione che esso suscita rimangono qualcosa di molto reale. Sono orgoglioso di essere italiano, quando sono in giro per il mondo sono fiero di questa nostra origine proprio per la nostra unicità. Un progetto come il nostro non potrebbe nascere al di fuori del nostro Paese perché non si avrebbe a disposizione un saper-fare così diffuso su materiali, tecnologie, capacità di lavorazione e non si avrebbe soprattutto quella dedizione quasi rinascimentale nella creazione di valore che è tipica dei distretti italiani. Tutto questo è unito a un’innata creatività che fa parte del nostro DNA. Queste caratteristiche, che fanno parte della nostra cultura, rappresentano al meglio il Made in Italy”.
Tavolo Pavillion e sedie Martha di Luxence. Poltrona Versace Venus di Versace Home
Quali sono le novità che ha presentato il gruppo quest’anno?
“In primis, il lancio delle collezioni di Versace Home e Dolce & Gabbana Casa, che hanno pochi mesi di vita, poi il lancio del nostro marchio, Luxence, che sintetizza il viaggio di 30 anni nel mondo del lusso e del design. Se fossimo stati un personaggio avremmo scritto un libro, ma siamo un’azienda e abbiamo deciso di produrre una collezione, questo è il modo migliore con cui ci sappiamo raccontare. Il nostro progetto ci porta a realizzare non solo il prodotto, ma anche il contenitore e tutti i componenti che ne derivano: è come una grande orchestra in cui magicamente tutti gli strumenti suonano perfettamente insieme. Ognuno di noi identifica l’eccellenza di ogni singolo componente, ma soprattutto ne comprende l’armonia idilliaca di gruppo. Poi i negozi: abbiamo trasformato il nostro spazio di via Durini in un monobrand di Dolce & Gabbana Casa e aperto l’atelier Bentley Home in Corso Venezia, una penthouse prestigiosissima e riservata dove su 600 metri quadrati rappresentiamo il nostro pensiero. Infine una rivisitazione di tutti i negozi del mondo: avere un nuovo brand nel nostro portafoglio significa anche reinterpretare lo spazio che lo rappresenta”.
Cosa non può mancare nel design dell’ufficio perfetto di Andrea Gentilini?
“Oltre ai libri, per me una componente fondamentale, direi una scrivania di Bentley Home. Abbiamo desk da lavoro veramente prestigiosi per personaggi importanti. Il mio sogno, ancora da realizzare, è proprio quello di avere una di queste scrivanie nel mio ufficio”.
Scrivania Styal di Bentley Home nell’Atelier di Corso Venezia 36 a Milano
Qual è lo spazio di casa in cui le piace spendere più tempo?
“Anche se non passo molto tempo a casa lo spazio che preferisco è sicuramente la zona living, che include la cucina, dove posso stare con i miei figli Marcello e Giovanni e mia moglie Paola. Poi il mio ufficio, di cui sono molto geloso, uno spazio privato dove poter concedermi un momento di riflessione”.
La visione di Alberto Vignatelli, founder di Luxury Living Group, era quella di celebrare l’artigianato con una serie di collezioni di mobili contemporanei caratterizzati da un perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione. Come si raggiunge questo equilibrio oggi?
“Quello di Vignatelli è stato un modello di business assolutamente innovativo, prima di lui non esisteva il concetto di licenze nel mondo del design. Oggi al prodotto si affianca un vero e proprio concetto di lifestyle: si stanno prediligendo sempre di più ambienti che hanno una capacità di emozionare proprio per la logica di intimità che rappresentano. Non è più il concetto di guardare una bellissima opera d’arte, bensì quello di viverla a 360 gradi”.