Economia

Benefit ai dipendenti: fino a 600 euro esentasse anche per le utenze domestiche

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Grandi novità in arrivo per i benefit e il welfare aziendale grazie al decreto Aiuti-bis prima e alla circolare n. 35/E dell’Agenzia delle Entrate, che fornisce alcuni chiarimenti sulla nuova disciplina, soffermandosi in particolare sull’ambito applicativo, documentale e temporale.

Welfare aziendale: cosa sono i fringe benefit

In primo luogo è bene precisare cosa sono i fringe benefit. Essi sono dei benefit aziendali previsti in primis dal Codice Civile che all’art. 2099 prevede proprio che il collaboratore possa essere retribuito anche con “prestazioni in natura”.

Sono regolati dall’articolo 51 del TUIR (Testo Unico Imposte sui Redditi) per quanto riguarda la fiscalità, di cui parleremo meglio a breve. Tra i fringe benefit più comuni ci sono per esempio i buoni pasto e l’auto aziendale ma non solo. Nei fringe benefit possono rientrare beni e servizi dedicati al dipendente quali l’assistenza sanitaria; polizze assicurative; concessione di prestiti; acquisti di azioni societarie (le cosiddette stock option); alloggi messi a disposizione del dipendente.

Come cambiano i benefit

Ebbene il Decreto aiuti bis ha introdotto una serie di novità. In primo luogo per il 2022 sono incluse tra i fringe benefit concessi ai lavoratori dipendenti anche le somme erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche. L’Agenzia delle Entrate spiega che per utenze domestiche si intendono quelle relative a immobili ad uso abitativo posseduti o detenuti dal dipendente, dal coniuge o dai suoi familiari, a prescindere che vi abbiano o meno stabilito la residenza o il domicilio. Vi rientrano, quindi, anche le utenze per:

  • uso domestico intestate al condominio (ad esempio quelle idriche o di riscaldamento);
  • quelle per le quali, pur essendo le utenze intestate al proprietario dell’immobile (locatore), nel contratto di locazione è prevista espressamente una forma di addebito analitico e non forfetario a carico del lavoratore (locatario) o dei propri coniuge e familiari.

Rientrano tra i fringe benefit anche i beni ceduti e i servizi prestati al coniuge del lavoratore o ai familiari indicati nell’articolo 12 del TUIR, nonché i beni e i servizi per i quali venga attribuito il diritto di ottenerli da terzi. Tali benefit, inoltre, sono erogabili anche ad personam e riguardano sia i titolari di redditi di lavoro dipendente che di redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente.

Il Decreto Aiuti Bis inoltre ha innalzato per il 2022 fino a 600 euro (al posto degli ordinari 258,23 euro) il limite entro il quale è possibile riconoscere ai dipendenti beni e servizi esenti da imposte, includendo anche le somme erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche.

La novità è riferita esclusivamente all’anno di imposta 2022 e si considerano percepiti nel periodo d’imposta anche le somme e i valori corrisposti entro il 12 gennaio del periodo d’imposta successivo a quello cui si riferiscono (principio di cassa allargato), e che le somme erogate dal datore di lavoro (nell’anno 2022 o entro il 12 gennaio 2023) possono riferirsi anche a fatture che saranno emesse nell’anno 2023 purché riguardino consumi effettuati nel corrente anno.

Inoltre, precisa l’Agenzia, nel caso in cui, in sede di conguaglio, il valore dei beni o dei servizi prestati, nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale, risultino superiori al predetto limite, il datore di lavoro deve assoggettare a tassazione anche la quota di valore inferiore al medesimo limite di 600 euro.

Spetta poi al datore di lavoro acquisire e conservare, per eventuali controlli, la documentazione per giustificare la somma spesa. Inoltre, il datore di lavoro può acquisire una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà con la quale il lavoratore richiedente attesti di essere in possesso della documentazione comprovante il pagamento delle utenze domestiche e che le medesime fatture non siano già state oggetto di richiesta di rimborso, totale o parziale, presso altri datori di lavoro.

Buono carburante

La soglia esentasse per i fringe benefit a 600 euro, fino al 12 gennaio del 2023, si somma ai 200 euro erogabili dall’azienda per il carburante, i cosiddetti buoni benzina.

Il bonus benzina è stato introdotto con il Decreto Energia (art. 2, D.l. n 21/2022) e viene assegnato ai lavorati dipendenti da parte del datore di lavoro per l’acquisto di carburante. Un totale di 200 euro, esenti da fini contributivi. Il buono carburante avrà una validità per tutto il 2022 e per i primi 12 giorni del gennaio 2023.