Economia

Barroso al World Business Forum: “Ecco tutte le sfide dell’Europa”

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A margine del World Business Forum, che si è svolto a Milano l’8 e 9 novembre 2022, abbiamo intervistato José Manuel Barroso, ex premier del Portogallo (2002-2004), presidente della Commissione europea dal 2004 al 2014, attualmente direttore non esecutivo di Goldman Sachs International. Nel settembre del 2020 il Consiglio di Gavi, The Vaccine Alliance ha nominato José Manuel Barroso presidente, a partire da gennaio 2021. Nel corso della nostra intervista, l’ex numero uno della Commissione europea ha delineato i rischi principali per il Vecchio Continente nei prossimi decenni e ha approfondito gli scenari futuri dopo la guerra in Ucraina. Il conflitto nell’Europa dell’Est ha causato dei cambiamenti fondamentali, sia in termini di geopolitica che in termini di politiche energetiche. Interpellato sulle conseguenze per l’Europa di medio-lungo termine della guerra in Ucraina, Barroso ha affermato:

“Innanzitutto, le conseguenze sono estremamente negative per coloro che stanno subendo direttamente la guerra, il popolo ucraino. C’è una brutale invasione provocata dalla Russia senza alcun tipo di motivo. Il motivo è che la Russia non rispetta la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina. E sta causando tanta sofferenza. Quindi, questa è la prima e più grande conseguenza.”

Al di là della sofferenza umana degli ucraini, l’ex premier del Portogallo ha sottolineato:

“La conseguenza per l’Europa è la stabilità del continente. Abbiamo al centro dell’Europa un paese che viene invaso da un altro. Quest’ultimo, tra l’altro, il più grande paese del mondo in termini geografici. E stanno anche cercando di cambiare i confini. Ciò, ovviamente, può portare molti, focolai di instabilità in Europa. In terzo luogo, abbiamo una crisi energetica, come sapete provocata da quell’invasione. E questo sta avendo un impatto non solo sul settore energetico, ma anche sulle nostre famiglie causando l’aumento del costo della vita.”

Forse però una delle conseguenze più profonde secondo Barroso è l’avvicinamento della Russia alla Cina, ovvero il rischio di disaccoppiamento a livello globale con la competizione in corso tra Stati Uniti e Cina. I rischi di un disaccoppiamento globale per l’ex numero uno della Commissione europea sono in crescita, il che è un problema per il commercio globale e gli investimenti globali. “Ma al di là del commercio e degli investimenti, per la cooperazione globale. Tra qualche giorno avremo il vertice del G20, mi piacerebbe vedere i diversi paesi del mondo, vale a dire le economie più importanti, cooperare nonostante le differenze.” Per quanto riguarda invece le sfide del Vecchio Continente nei prossimi decenni, Barroso risponde così:

“Prima di tutto, l’Europa affronterà dei rischi strutturali. Uno di questi è la demografia. Siamo in una posizione peggiore rispetto ad alcuni dei nostri concorrenti o ai nostri partner. Con una popolazione che invecchia e questo non va bene per la produttività e nemmeno per la creatività. Anche dal punto di vista della sostenibilità dei nostri fondi pensione pubblici. Quindi abbiamo bisogno di più giovani. Ecco perché abbiamo bisogno dell’immigrazione. Ma abbiamo bisogno di una migrazione ben gestita onde evitare, ovviamente, alcuni movimenti dirompenti, e tensioni all’interno dei vari paesi. Però, l’Europa ha bisogno di forza lavoro.”

Le sfide europee secondo Barroso

Una delle grandi sfide per il vecchio continente sarà l’energia, Barroso ha sottolineato che gli europei pagano l’energia ad un prezzo molto più elevato rispetto non solo ai russi ma anche agli americani. E questo fatto aumenta i rischi di delocalizzazione:

“Ci sono rischi di delocalizzazione di alcuni dei nostri settori. E quindi problemi di competitività per l’industria europea, anche se in Europa le catene di approvvigionamento sono relativamente ben integrate.”

Nonostante i tanti problemi che dovremo affrontare noi europei nei prossimi anni, l’ex numero uno della Commissione europea ha concluso il suo colloquio con i giornalisti con una nota di ottimismo. Non è la prima volta che l’Europa affronta una crisi economica o una guerra nel cuore del continente. Barroso ha concluso:

“Nel complesso, credo che ce la faremo. Non voglio darvi un’impressione negativa o pessimistica. Ricordo bene la crisi del debito sovrano del 2008, c’ero io alla guida della Commissione. Molte persone prevedevano che la Grecia sarebbe uscita dall’euro o  il crollo dell’euro, ricordiamo, anche dall’Italia, abbiamo visto degli scenari molto negativi. La realtà è che l’Europa è sopravvissuta. L’euro c’è. È una valuta stabile molto importante e abbiamo molte risorse. Ma il problema a volte è che per prendere alcune decisioni ci vuole troppo tempo. E noi siamo in un mondo in cui abbiamo bisogno di decisioni più veloci, per adattarci a situazioni diverse, comprese quelle che possono diventare più difficili a causa degli sviluppi geopolitici.”

Nel video sotto trovate l’intera intervista a José Manuel Barroso con sottotitoli in italiano. Buona visione!