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A2A punta sulla transizione energetica. Analisi tecnica del titolo

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La più grande utility regionale italiana, A2A, ha ridimensionato gli investimenti pianificati volti a ridurre le propria emissioni di carbonio poiché la volatilità nei mercati energetici ha spinto a dei ripensamenti. A2A ha confermato la politica dei dividendi nell’ambito del nuovo piano, che prevede una crescita annua composta del 3%, ha dichiarato l’amministratore delegato Renato Mazzoncini.

L’utility milanese ha dichiarato che ora prevede di investire 16 miliardi di euro entro il 2030 per concentrarsi sull’economia circolare e sui progetti di transizione energetica, invece dei 18 miliardi di euro precedentemente indicati.

Mazzoncini ha detto agli analisti che a fine settembre le richieste dei clienti di rateizzare i pagamenti di luce e gas erano aumentate di otto volte rispetto al 2019 e di cinque volte rispetto ai primi nove mesi del 2021.

Ciò ha portato via centinaia di milioni di euro dagli investimenti, ha riferito il ceo. Gli analisti di Intesa Sanpaolo hanno affermato che il nuovo obiettivo di spesa riflette le mutate condizioni economiche.

L’utility regionale ha aggiornato la sua strategia l’ultima volta lo scorso gennaio, quando ha aumentato la spesa in conto capitale, pianificata per ridurre la sua impronta di carbonio del 12,5%, a 18 miliardi di euro, mirando a un profitto di base di 2,9 miliardi di euro entro il 2030.

Quest’anno “è stato caratterizzato da una complessa situazione geopolitica ed economica e da uno scenario energetico volatile”, ha dichiarato l’amministratore delegato Mazzoncini in una nota. “Alla luce di questo contesto, abbiamo deciso di aggiornare il nostro piano per continuare a garantire la solidità del Gruppo e affrontare le prossime sfide”, ha aggiunto.

Il ministro dell’Economia italiano ha dichiarato a settembre che i costi netti delle importazioni di energia sono stati fissati per più del doppio quest’anno a quasi 100 miliardi di euro, avvertendo che Roma non può spendere indefinitamente per attutire il colpo. L’Italia fa affidamento sulle importazioni per tre quarti del suo consumo energetico, aumentando la sua vulnerabilità all’attuale crisi energetica europea.

Analisi tecnica del titolo A2A

Chiusura in ribasso dell’1,92% oggi per l’utility lombarda. L’inizio di giornata è stato dirompente con il titolo che ha aperto subito fortemente al ribasso, il prezzo è crollato da 1,300 euro a 1,2215 euro; il prezzo ha poi recuperato durante la sessione andando a ritestare il gap di prezzo in zona 1,279 – 1,290 euro.

L’analisi di medio periodo conferma la tendenza positiva dell’azienda di servizi di pubblica utilità; sebbene il breve periodo mette in risalto un allentamento della linea rialzista al test del top 1,300, considerando anche la reazione avuta nella sessione di oggi. Primo supporto visto a 1,150, che tecnicamente potrebbe ritestare nei prossimi giorni. Se la pressione ribassista romperà anche tale livello, il supporto successivo è identificato al livello 1,050 euro.

Grafico 4 ore A2A - Tradingview
[/media-credit] Grafico 4 ore A2A – Fonte: Tradingview