*Direttore degli EtnoteamLabs, i laboratori di ricerca della Etnoteam Spa. Ha un bel blog che si chiama Funky Professor. Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.
(WSI) – Mia madre, un’arzilla signora settantenne, mi chiama qualche giorno fa esprimendo frustrazione per l’obsolescenza del suo corredo hardware che non le consente di usare Skype. Chiamo immediatamente il mio amico Damiano perché prepari una macchina nuova per la mia mamma.
Quando insieme a lei vado a ritirarla, Damiano ci presenta sua madre e suo zio, ottantenni, utenti di computer per utilizzi che vanno dalla scrittura creativa alla chat. Appena tornati a casa togliamo il computer dal suo imballaggio, lo colleghiamo al modem adsl e, approfittando della webcam integrata, videochiamiamo mia sorella, che vive negli Usa.
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Torno dalla mia famiglia e trovo mia figlia Rebecca, 10 anni, che protesta per il malfunzionamento del suo account di posta elettronica, mia figlia Blanca, 5 anni, che vuole collegarsi al sito del suo canale televisivo preferito per fare l’upload di un video nel quale esprime le sue qualità di ballerina e mia moglie Paola, 38 anni, astrologa, che vuole un nuovo telefono palmare che le consenta di visitare i siti astrologici di suo interesse anche quando non dispone di un computer. La gatta, per ora, si accontenta di guardare le trasmissioni televisive che arrivano in casa mia grazie al collegamento in fibra ottica, ma sospetto che apprezzerebbe un iPhone.
Da oltre dieci anni mi affanno a girare nelle aziende, nei convegni, nelle università per raccontare, spiegare, evangelizzare la gente attorno alla Rete e agli scenari di utilizzo di Internet, ma finalmente sta cominciando a succedere che l’innovazione venga spinta da mia figlia e da mia madre piuttosto che da me. Allora è successo?
La Rete non è più un altro mondo, distinto e separato dal cosiddetto mondo reale, è il mondo. E tecnologie più semplici e accessibili consentono di esplorare le frontiere delle relazioni tra le persone. La differenza è rappresentata dalla quantità di tracce digitali che chiunque può lasciare e condividere con gruppi la cui dimensione varia da pochi intimi al totale della popolazione. Per muoversi nella massa di informazioni e di contenuti che affollano la Rete la chiave non sono più i motori di ricerca ma le reti sociali che scambiano segnali tra di loro: Digg, Del.icio.us e StumbleUpon sono solo alcuni tra i siti di social bookmarking, il modo dominante di segnalare le novità, a dispetto dei grandi sforzi e investimenti sul fronte della ricerca tradizionale.
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