Private banking, fra 8 anni ci saranno 250 milioni di clienti delle generazioni Y e Z
Il settore del private banking si trasforma a livello globale e sempre più giovani ne sono attratti, tanto che al 2030 sono attesi circa 250 milioni di potenziali nuovi clienti delle generazioni Y e Z.
Così emerge dalla ricerca “Navigare le onde del cambiamento: la rotta del private banking”, in cui Bain & Company e AIPB (Associazione Italiana Private Banking) hanno analizzato i principali trend evolutivi dell’industria. Secondo lo studio, la nuova generazione di investitori sarà interessata a servizi e strumenti diversi da quelli diffusi oggi e quasi il 60% del patrimonio alla fine del decennio sarà infatti investito in prodotti innovativi.
Ogni banker avrà circa 300 clienti nel proprio portafoglio e il 70% del personale richiederà competenze di nuova generazione. Inoltre la ricerca sottolinea anche che alla luce di questo scenario, stanno emergendo nuove dinamiche di profittabilità dell’industria: al 2030, la ricerca evidenzia un 25% di aumento dei ritorni grazie ai modelli abilitati dal digitale rispetto ai modelli tradizionali.
In termini di asset class, inoltre nel prossimo decennio assisteremo a una crescita significativa della penetrazione di investimenti alternativi, a scapito dei prodotti tradizionali. Non solo soluzioni ESG – che rappresenteranno circa la metà di tutti gli investimenti in prodotti di risparmio entro il 2030, rispetto al 33% che si registra oggi – ma anche digital asset: nei prossimi 5 anni, questi rappresenteranno una quota compresa tra l’1% e il 5% dei portafogli dei clienti.
Come il private banking può attrarre la ricchezza dei giovani
“Per intercettare la nuova ricchezza, gli operatori del private banking dovranno lavorare alla creazione di una proposta commerciale che sia maggiormente attrattiva per i giovani investitori” sottolinea Claudia D’Arpizio, senior partner di Bain & Company.
Una tendenza similare di focus sull’attrattività del brand e della copertura commerciale è avvenuta nell’industria del lusso dove – attraverso modelli ibridi – è accelerata l’accessibilità e la consapevolezza sui prodotti per i segmenti delle nuove generazioni di clienti. Questo ha permesso al settore di allargare significativamente la propria base clienti e intercettare le opportunità di crescita. Società leader nell’industria del lusso hanno costruito piattaforme di digital brand per raggiungere i nuovi clienti con un modello di business con crescite attese di oltre il 20% annuo tra il 2020 e il 2025”.
“Per accelerare la capacità di creazione di valore dell’industria i principali attori dell’industria devono intervenire su tre direttrici: attrarre e mantenere nuove generazioni di professionisti, realizzare la trasformazione digitale cogliendone appieno il valore e rispondere alle esigenze di nuovi segmenti di clientela cogliendone appieno il potenziale”, conclude Daniele Funaro, partner di Bain & Company.