Inflazione, guerra in Ucraina, interruzione delle catene di approvvigionamento e inasprimento delle politiche monetarie. Tutti fattori che pesano sull’economia globale e anche sulle banche. I grandi istituti di credito dovrebbero superare ragionevolmente la tempesta. Ma nel lungo periodo, dovranno cercare nuove fonti di valore al di là dei prodotti, dei settori o dei modelli di business tradizionali. Lo dice il “2023 banking and capital markets outlook”, stilato da Deloitte Insights. Che ha anche dato indicazioni alle banche sulle 5 direzioni in cui innovare:
- retail banking;
- pagamenti;
- gestione di patrimoni;
- banche commerciali;
- banche d’investimento.
Banche retail
I clienti delle banche retail chiedono un’esperienza multicanale di qualità superiore e una guida pratica nei momenti di difficoltà. Queste crescenti richieste richiederanno alle banche di andare oltre l’ottica del prodotto e di creare esperienze per i clienti basate sui dati, coerenti tra i canali e complete di consulenza personalizzata. Come mostra il grafico sotto, nel lungo termine, le banche dovrebbero sviluppare nuove applicazioni per l’ESG, la finanza integrata e gli asset digitali. Questi sforzi dovrebbero dare priorità alla responsabilizzazione dei clienti con iniziative mirate all’equità razziale, alla decarbonizzazione e alla sicurezza dei dati.
Pagamenti
Se da un lato il contesto macroeconomico dovrebbe aumentare i margini d’interesse delle banche, dall’altro l’inflazione e il rallentamento economico potrebbero pesare sulla propensione alla spesa dei consumatori. Ciononostante, il digitale dovrebbe trasformare l’esperienza dei pagamenti su più fronti. Aumenteranno parallelamente i rischi di frodi e truffe, innescando evoluzioni nell’identità digitale. Inoltre, le valute digitali potrebbero avere conseguenze sui pagamenti dei consumatori nel lungo periodo.
Secondo Paolo Gianturco, Business Operations & FinTech Leader di Deloitte, “Siamo ancora nel bel mezzo di un grande cambiamento nei pagamenti al consumo. Gli operatori che capiscono come posizionarsi in modo competitivo, con l’agilità e la capacità di creare esperienze personalizzate per consumatori ed esercenti avranno probabilmente più successo”.
Gestione dei patrimoni
Le dinamiche del wealth management sono influenzate da molteplici forze, oltre alle condizioni macroeconomiche. Altre tendenze, come la democratizzazione della consulenza e i cambiamenti demografici, tra cui il trasferimento generazionale della ricchezza, stanno scombussolando i modelli di business consolidati e le modalità esistenti di servire i clienti. I clienti si aspettano sempre più una consulenza olistica, il che spinge a passare da un approccio incentrato sui prodotti a uno incentrato sulla persona.
I gestori patrimoniali devono essere coraggiosi nel ridisegnare i loro modelli di business e costruirne uno nuovo difendibile, scalabile ed efficiente in termini di costi. Ad esempio, fornire una consulenza olistica, soprattutto ai clienti mass affluent di tutta la banca, è un modo efficiente ed efficace per i gestori patrimoniali per conquistare maggiori portafogli. Inoltre, le strategie di ottimizzazione dei prodotti stanno diventando sempre più importanti per incrementare le masse in gestione.
Banche commerciali
L’inflazione, i tassi più alti, i persistenti shock della catena di approvvigionamento e una potenziale recessione fanno presagire un ambiente più sfidante per le imprese. Se da un lato il margine da interessi delle banche commerciali dovrebbe migliorare con l’aumento dei tassi da parte delle banche centrali, dall’altro le banche potrebbero essere costrette ad aumentare i tassi sui prodotti di deposito, al fine di trattenere i clienti che cercano opportunità di guadagno più elevate.
Nonostante una base di clientela fedele, le banche commerciali dovranno probabilmente affrontare una concorrenza agguerrita per conquistare una quota maggiore dei portafogli, per cui dovranno adottare un nuovo modello di servizio alla clientela. Nel frattempo, la lotta al cambiamento climatico rappresenta un’enorme opportunità per le banche di mobilitare i finanziamenti per aiutare la transizione delle aziende clienti verso emissioni nette di carbonio pari a zero.
Banche d’investimento
Nel breve termine, le banche d’investimento dovranno capire come reagire al meglio alle condizioni macroeconomiche, comprese le traiettorie divergenti dei tassi di interesse in tutto il mondo. La volatilità dei mercati degli asset potrebbe essere di buon auspicio per le divisioni Fixed Income Clearing Corporation e Equities. Tuttavia, l’imprevedibilità del mercato potrebbe creare problemi per le operazioni e la sottoscrizione di titoli, oltre a mettere a dura prova le riserve di capitale e di liquidità. Queste dinamiche sono in netto contrasto con gli ultimi due anni, quando le divisioni di investment banking hanno registrato utili da record.
L’accelerazione della digitalizzazione rimarrà la chiave per sbloccare le future fonti di valore. Le banche dovranno inoltre essere agili e decisive nel rispondere alle crescenti pressioni sui costi e alla guerra dei talenti. Gianturco ha concluso: “La pandemia è stato un banco di prova per i dirigenti bancari. Ora il contesto economico e geopolitico le sta mettendo nuovamente sotto pressione. Sono pertanto chiamate a rivalutare i confini tradizionali di prodotti, servizi e settori, con la finalità di creare nuove fonti di valore. Ad esempio investendo su infrastrutture Cloud e API per offrire nuovi servizi o ottenere più insights dai dati raccolti, oppure puntando su nuovi prodotti come quelli legati alle tematiche ESG o ai digital assets, considerando il crescente interesse dei consumatori per queste aree.”