Economia

Rimborsi fiscali: erogati 20 miliardi di euro a famiglie e imprese

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La macchina del fisco si fa più veloce con i rimborsi a famiglie e imprese diventati molto più rapidi, circa 10 giorni per vedersi accreditati sui conti correnti i bonifici.

A renderlo noto l’Agenzia delle Entrate secondo cui iniziano a farsi sentire gli effetti della semplificazione dei processi di pagamento automatizzati messa a punto dalla stessa agenzia.

Rimborsi fiscali: i dati dell’Agenzia delle entrate

Per effetto del decreto “Semplificazioni fiscali” (n. 73/2022), i tempi necessari ad accreditare le somme ai contribuenti si sono ridotti di circa 30 giorni e  anche i pagamenti agli eredi dei rimborsi spettanti ai contribuenti deceduti sono stati automatizzati.

Con l’occasione, l’Amministrazione finanziaria rende noto che nel 2022 i rimborsi sono stati quasi 3,4 milioni, circa 150mila in più del 2021 (+4,5%): è il dato più alto di sempre. L’importo complessivo ammonta invece a 20 miliardi di euro, quasi 2 miliardi in più del 2021 (+9,8%).

Il 96% dei pagamenti riguarda rimborsi Irpef, per un valore di 2,7 miliardi (+8% rispetto al 2021). Nel settore dell’Iva, oltre 90mila fra imprese, artigiani e professionisti (+6,7%) hanno invece ricevuto rimborsi per circa 15,5 miliardi (+5,5%). Per le imprese, ai rimborsi Iva vanno aggiunti circa 6mila rimborsi di imposte dirette (per un controvalore di 1,2 miliardi) e oltre 7mila derivanti dalla deducibilità Irap (poco meno di 300 milioni di euro).

Da segnalare anche 1,5 miliardi di euro erogati a quasi 2 milioni di contribuenti senza datore di lavoro che hanno presentato il modello 730 entro settembre 2022. In pratica, anche chi ha perso il lavoro ha comunque ricevuto il rimborso in tempi brevi direttamente dall’Agenzia.

Per avvisare i contribuenti dell’avvenuto pagamento, oltre alle notifiche tramite l’app AgenziaEntrate, nel corso dell’anno l’Agenzia ha inviato oltre 400mila sms a coloro che avevano fornito il proprio numero di cellulare nell’area riservata del sito delle Entrate per ricevere le comunicazioni del fisco

Rimborsi fiscali: chi può averli e come

Come ricorda sul suo sito la stessa Agenzia delle Entrate, il contribuente che ha versato le imposte in misura maggiore a quanto dovuto ha diritto a essere rimborsato. A seconda dei casi, i rimborsi possono essere richiesti con:

  • dichiarazione dei redditi
  • istanza.

Per quanto riguarda l’erogazione dei rimborsi di competenza dell’Agenzia delle entrate, a seguito del riconoscimento degli stessi, questi avvengono prioritariamente mediante bonifico su conto corrente bancario o postale.

A tal fine, il beneficiario deve comunicare all’Agenzia le coordinate del conto corrente, bancario o postale (IBAN), nonché le relative variazioni, che saranno utilizzate per tutti i rimborsi da pagare al beneficiario medesimo. Solo in caso di mancata comunicazione delle coordinate bancarie o postali, l’erogazione dei rimborsi alle persone fisiche avviene tramite titoli di credito a copertura garantita (assegni vidimati) emessi da Poste Italiane S.p.A..

Il contribuente che riceve l’assegno vidimato intestato a suo nome può, entro il termine di validità impresso sul titolo (60 giorni dalla data di emissione), alternativamente:

– versarlo sul proprio conto corrente postale o bancario;

– presentarlo per l’incasso in contanti presso qualsiasi ufficio postale.

I contribuenti che invece intendono ottenere l’accredito dei rimborsi fiscali sul proprio conto corrente bancario o postale possono farne richiesta in qualsiasi momento, tramite la specifica applicazione che consente la compilazione e l’invio dei dati via web (accedendo all’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle entrate e seguendo, dopo l’autenticazione, il percorso: Servizi per – Richiedere – Accredito rimborso e altre somme su c/c).

Questa modalità di pagamento consente di velocizzare l’erogazione dei rimborsi ed evitare inconvenienti.

L’accredito dei rimborsi sul conto corrente può essere richiesto anche compilando l’apposito modello, che, per ragioni che attengono alla sicurezza dei dati, può essere presentato esclusivamente nei seguenti modi:

– quale allegato a un messaggio PEC di uso esclusivo dell’interessato, trattandosi di attività non delegabile; in tal caso, il modello deve essere firmato digitalmente dall’interessato. Il modello può essere inviato a qualsiasi ufficio dell’Agenzia (preferibilmente, alla Direzione Provinciale di propria competenza).

– presso qualsiasi Ufficio Territoriale, allegando al modello copia di un documento di identità del contribuente e, in caso di delega, anche del soggetto delegato, entrambi in corso di validità.

Se il pagamento del rimborso non è andato a buon fine, l’Agenzia effettua un altro tentativo di pagamento. Se anche la seconda volta il rimborso non è incassato, il contribuente dovrà presentare un’apposita istanza all’ufficio competente per l’erogazione del rimborso.

Può accadere che il beneficiario del rimborso e intestatario del conto corrente non coincidano oppure che il conto corrente comunicato risulti chiuso o le coordinate bancarie o postali siano state acquisite in modo errato. In questi casi, la somma che non è stato possibile accreditare viene restituita all’Erario. Effettuate le correzioni necessarie, l’Agenzia delle entrate emetterà il rimborso una seconda volta.