(9Colonne) – Washington, 17 mag – Burger King citata in causa negli Usa per l’uso di oli da frittura contenenti i grassi trans, noti perché si accumulano nelle arterie ostruendole. Il gruppo di nutrizionisti Center for Science in the Public Interest, che difende il diritto dei consumatori a mangiare sano, ha presentato la causa alla corte superiore di Washington, D.C. scrivendo che Burger King è l’unica grande catena di ristoranti fast-food in America che non si sia impegnata a eliminare i grassi trans dal suo menu. “Burger King non solo vende cibi cucinati con questi oli nocivi, ma lo fa senza avvertire i suoi clienti delle conseguenze per la loro salute dell’ingestione di tali grassi”, si legge nel documento. I grassi trans aumentano i livelli di lipoproteine a bassa densità, ovvero di colesterolo cattivo, nei cibi e le autorità sanitarie americane consigliano ai consumatori di mangiarne il meno possibile. I ristoranti non hanno obbligo legale di rivelare la quantità di grassi trans contenuti nei loro cibi ma secondo il CSPI i rischi associati col consumo di tali grassi rende i prodotti che li contengono assolutamente nocivi. Burger King si difende dicendo che è nei suoi progetti eliminare i grassi trans e che sta già sperimentando una serie di oli più salutari in diversi ristoranti della catena negli Usa, senza specificare quali. Altre catene di fast-food, tra cui Wendy’s, KFC, Taco Bell, Starbucks e McDonald, hanno già abbandonato l’uso dei grassi trans o hanno in progetto di farlo.