Un’economia in rallentamento se non in recessione, il fattore volatilità che resterà una costante e la scelta degli asset giusti per ottenere rendimenti interessanti. Questa in sintesi la previsione sul 2023 presentata il 18 gennaio scorso in un webinar organizzato da UBS AM. A intervenire sono stati Giovanni Papini, country head Italy di UBS Asset Management e Teresa Gioffreda, head of GWM CC Italy, UBS Asset Management.
I temi clou del nuovo anno
Tanti gli argomenti trattati dagli esperti della società svizzera. Anzitutto, ci si è interrogati sulla possibilità di una recessione nell’anno appena cominciato, con gli investitori che potrebbero essere sorpresi dalla resilienza dei consumatori statunitensi. La Cina sta gradualmente superando la fase di stress dei mesi passati.
Poi c’è stato un focus sull’andamento dei mercati finanziari. la La volatilità rimarrà molto probabilmente un fattore rilevante: un’economia resiliente non è necessariamente una buona notizia per gli asset rischiosi; inoltre non è attesa ancora nessuna rotazione da parte della Fed perché appare sin troppo presto per terminare la politica “higher for longer”. E in generale si aspettano di vedere minore correlazione tra azioni e obbligazioni con un’inflazione in calo nel 2023.
Le scelte di asset allocation
Da ultimo sul fronte asset allocation, gli analisti di UBS AM hanno evidenziato l’importante ritorno alle obbligazioni, con la Cina e i mercati emergenti come driver di performance (anche perché risultano più economici rispetto a USA ed Europa).
Insomma, sarà un’annata sfidante, ma con opportunità interessanti da poter cogliere sui mercati finanziari.