Economia

Scholz a Davos: senza gas conveniente si rischia ritorno al carbone

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L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel febbraio del 2022 – poco dopo il World Economic Forum (WEF) dello scorso anno – ha gettato il mondo nello scompiglio. Così il cancelliere tedesco Olaf Scholz aprendo il suo intervento a Davos. “Che differenza fa un anno. All’inizio del 2022, molti si aspettavano un boom o almeno una spinta sostanziale per la transizione delle nostre economie verso la neutralità climatica. Poi è arrivato il 24 febbraio”, ha detto Scholz, riferendosi alla data dell’invasione e affermando che la guerra sta avendo un effetto devastante in particolare sull’Ucraina, citando la morte del ministro degli Interni avvenuta mercoledì in un incidente in elicottero e porgendo le proprie condoglianze.

Cosa ha detto Scholz a Davos

“Ma la guerra sta avendo un impatto su tutti noi”, ha detto Scholz, che ha poi illustrato i rischi per l’ordine geopolitico, le sfide per i vari Paesi, non ultima la Germania, a rinunciare rapidamente alle esportazioni di combustibili fossili russi, l’inflazione e altre questioni. Ma al tempo stesso il cancelliere tedesco ha cercato di sostenere che le opportunità di accelerare la transizione verde potrebbero rivelarsi un raro sottoprodotto positivo di questo anno turbolento.

Scholz ha anche affermato che “la Russia deve fallire” per porre fine al conflitto in Europa orientale. “Per questo motivo, insieme ai nostri partner, forniamo continuamente sistemi d’arma all’Ucraina”, ha dichiarato Scholz, elencando alcuni dei sistemi d’arma che la Germania ha inviato finora all’Ucraina, tra cui i missili terra-aria a medio raggio IRIS-T, uno degli esempi più recenti e avanzati.

Scholz ha dichiarato che la Germania ha messo a disposizione dell’Ucraina “oltre 12 miliardi di euro” e che continuerà a sostenere il Paese “finché sarà necessario”, invitando inoltre il settore privato a svolgere un “ruolo chiave” nei piani nascenti per il cosiddetto “Piano Marshall per l’Ucraina”, raccomandato congiuntamente da Scholz e dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen lo scorso ottobre.

Scholz si è anche soffermato sul rapido cambiamento delle abitudini di importazione di energia della Germania nel 2022, quando i Paesi europei hanno inasprito le sanzioni contro la Russia e sono stati fatti saltare i gasdotti Nord Stream.

“Nel giro di pochi mesi, la Germania si è resa completamente indipendente dal gas, dal petrolio e dal carbone russi“, ha dichiarato Scholz secondo cui diversi nuovi terminali di stoccaggio di gas naturale liquido (GNL), tra cui uno a Lubmin inaugurato sabato,  sono operativi o in fase di progettazione, una buona notizia “per la nostra sicurezza energetica e per quella dei nostri vicini europei che riceveranno il gas da questi terminali” dice Scholz.

“E quindi posso dire che il nostro approvvigionamento energetico per questo inverno è sicuro”, ha detto Scholz. Questo si riflette sui mercati globali, ha detto, dove i prezzi dell’energia hanno recentemente “subito un’enorme battuta d’arresto e un calo”, dopo essere saliti alle stelle, soprattutto nella seconda metà del 2022.

Il cancelliere tedesco ha inoltre cercato di assicurare “ai nostri partner in Asia, America Latina, Africa e Caraibi” che “il fatto che acquistiamo GNL sul mercato mondiale non deve portare a scarsità altrove”, impegnandosi a cercare di evitarlo. “Siamo consapevoli dei nostri obblighi”, ha dichiarato.

Inflazione in decelerazione

Scholz ha anche notato una graduale decelerazione dei livelli di inflazione ancora elevati – causati in gran parte dall’instabilità dei prezzi dell’energia – elogiando le “mosse risolute” delle banche centrali per rallentarla.

L‘invasione della Russia, l’impennata dei prezzi dell’energia e i disastri naturali in tutto il mondo significano che, secondo Scholz, “È ormai chiarissimo per ognuno di noi che il futuro appartiene esclusivamente alle energie rinnovabili“.

L’energia “deve rimanere conveniente in Germania, in Europa e nel mondo”. Allo stesso tempo, nell’Ue, il governo federale ha concordato su “obiettivi comuni per il riempimento dei depositi e per il risparmio di gas”. Questa fonte di energia sarà acquistata “in maniera congiunta più spesso” dagli Stati membri, che ne coordineranno “meglio” lo stoccaggio.

“Sfrutteremo il nostro potere di mercato per assicurare che i prezzi europei non si disaccoppino completamente da quelli di mercato”. Il cancelliere ha, inoltre, osservato che “siamo consapevoli delle nostre responsabilità globali”. In particolare, “il fatto che noi europei acquistiamo gas naturale liquefatto (GNL) a prezzi più elevati sul mercato mondiale, altrove non deve causare scarsità” di questo combustibile.

Per trovare un’alternativa a circa 120 miliardi di metri cubi di gas dalla Russia ha avvertito Scholz, saranno necessari “più rinnovabili, certo, ma anche temporaneamente altro gas”. Altrimenti, “vi è il pericolo che, senza gas conveniente, in particolare le economie emergenti tornino al carbone”, danneggiando l’ambiente.