Sotto pressione oggi il titolo Juventus che non riesce a fare prezzo in Borsa in avvio di contrattazione.
Le azioni, al momento, segnano un calo teorico dell’11,2%. A pesare sul titolo del club bianconero contribuisce la penalizzazione di 15 punti nel campionato di Serie A decisa dalla FIGC. Al momento, questo non è l’unico fronte aperto con la giustizia sportiva: fino al 27 marzo 2023, giorno in cui dovrebbe prendere il via il processo per l’inchiesta Prisma, la giustizia sportiva potrebbe avviare un altro processo per la manovra stipendi.
I quindici punti di penalizzazione e gli oltre nove anni di inibizione – ottenuti sommando tutte le condanne inflitte agli attuali e agli ex dirigenti Juventus – hanno sostanzialmente riscritto la classifica di serie A. La sentenza, inattesa e particolarmente pesante, arriva dalla Corte d’Appello della Figc, ed è stata inflitta al club bianconero nell’ambito dell’inchiesta plusvalenze.
A lasciare perplessi i legali della Juventus e il popolo bianconero è il proscioglimento di tutte le altre squadre, ad eccezione di quella allenata da Massimiliano Allegri. L’attenzione, in questo momento, comunque è concentrata sulle altre tappe del campionato e sugli altri eventuali step, che coinvolgeranno la squadra nei prossimi mesi. E che potrebbero condizionare la classifica lontano dal terreno di gioco.
Juventus, un mese di tempo per presentare il ricorso
Ci sono trenta giorni di tempo per presentare ricorso. Il mese partirà dal momento in cui i legali avranno letto tutte le motivazioni. La Juventus potrà, quindi, rivolgersi al terzo ed ultimo grado della giustizia sportiva: il Collegio di Garanzia dello Sport del Coni. Questo organo non ha la possibilità di annullare o ridurre la penalizzazione: non ha, infatti, autorità ad entrare nel merito di una sentenza emessa da un’altra corte. Ma potrà mettere in evidenza alcuni vizi di forma o violazione del diritto di difesa ed, eventualmente, rimandare il tutto indietro alla Corte d’Appello per una nuova discussione. Il rischio, per la Juventus, è che anche in questa sede venga confermata la sanzione.
I tempi sono molto rapidi: la risposta potrà arrivare entro un mese dalla presentazione del ricorso. Nel caso in cui il Collegio di Garanzia del Coni dia un pare negativo all’istanza della Juventus, questa ha solo un ulteriore strada da percorrere: appellarsi al Tar del Lazio.
I prossimi appuntamenti
L’appuntamento più importante per la Juventus è fissato per il 27 marzo 2023, quando, nel corso dell’udienza della Procura di Torino, si deciderà sul rinvio a giudizio per i reati di falso in bilancio e false comunicazioni sociali. Prima di quella data, tra la fine di gennaio ed il 22 febbraio, potrebbero essere aperte nuove inchieste, che potrebbero coinvolgere la squadra.
Entro fine mese (gennaio), il procuratore capo Giuseppe Chinè deve decidere se mettere sotto esame la Juventus anche le alcune manovre intorno agli stipendi. Sotto la lente di ingrandimento ci sarebbero delle intese non depositate in Lega e in Federcalcio, tra la squadra ed alcuni giocatori. Una delle operazioni più celebri, senza dubbio, è quella che coinvolge Cristiano Ronaldo. A rischio, quindi, ci sarebbe un procedimento che potrebbe coinvolgere direttamente la squadra, i dirigenti, gli ex dirigenti e alcuni procuratori e calciatori.
Il 22 febbraio potrebbe vedere aperto dalla Figc un nuovo processo sportivo sulle plusvalenze, che però potrebbe risparmiare la Juventus e concentrarsi su quelle società citate nelle carte dell’inchiesta Prisma e con cui la Juve avrebbe fatto compravendite sospette per accomodare i bilanci.
Nel frattempo la Uefa tiene sotto controllo lo sviluppo dei vari processi sportivi e delle relative inchieste, che vedono coinvolti direttamente la Juventus. Per il momento sembra che la Uefa non abbia fretta di intervenire e stia aspettando di vedere ed analizzare come si potrebbe evolvere la vicenda. Teoricamente la Uefa potrebbe optare di decidere autonomamente, scegliendo di non concedere alla Juventus la possibilità di partecipare alle competizioni europee. Per il momento, l’impressione è quella che si voglia evitare di forzare la mano.