La nuova agenzia di investimento di Pechino entra con una consistente quota da 3 miliardi di dollari nel capitale di Blackstone Group, facendo fare un altro passo in avanti alla nuova strategia che sfrutta le enormi riserve valutarie per fare della Cina un importante investitore globale. Nel fondo la Cina, che entra contestualmente al collocamento di Blackstone in Borsa, avrà una quota di poco inferiore al 10 per cento e senza diritti di voto, un escamotage per evitare la scrutinio troppo severe del governo Usa in caso di acquisizioni negli Stati Uniti. “Per quanto mi è dato capire dovrebbe essere, o sarà certamente, parte di un comportamento di tendenza”, dichiara all’agenzia Reuters il co-fondatore di Blackstone, Stephen Schwarzman, sentito telefonicamente. “Blackstone è il primo, ma nel tempo credo ce ne saranno altri”, aggiunge. L’annuncio arriva a ridosso della visita di questa settimana del vice-premier cinese, Wu Yi, al segretario al Tesoro Usa, Henry Paulson, evento che rientra nella tornata di incontri di dialogo strategico tra le due economie.
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