Si abbassano le probabilità di recessione per gli USA nei prossimi dodici mesi, scendendo drasticamente al 25%, secondo un recente studio di Goldman Sachs che ha così sforbiciato di parecchio il dato rispetto al 40% del mese scorso. Ciò fa seguito a una serie di notizie economiche positive e a un miglioramento delle prospettive occupazionali e dell’attività commerciale.
Martedì scorso, gli economisti di Goldman Jan Hatzius e Spencer Hill hanno scritto in una nota di ricerca “Il rischio di una recessione nel corso del prossimo anno è diminuito nettamente”, citando l’aumento della spesa dei consumatori, la crescita economica e il rafforzamento del mercato del lavoro come ragioni principali.
Pur non escludendo completamente una recessione, gli economisti hanno osservato che “la probabilità di una recessione a breve termine è ora molto più bassa rispetto all’inizio dell’anno”.
Goldman Sachs ha messo in evidenza un rapido rallentamento dell’inflazione e una crescita degli stipendi che sta iniziando ad assestarsi in un livello compatibile con l’obiettivo della Federal Reserve di un’inflazione dell’2%. Ciò sostiene la convinzione della Fed che un soft landing dell’economia sia fattibile, e che un altro incremento dei tassi di interesse di 25 punti base nelle riunioni di politica monetaria di marzo e maggio abbia delle buone possibilità di essere realizzato. Goldman Sachs crede inoltre che una crescita robusta nelle altre maggiori economie sosterrà gli Stati Uniti.
Per quanto riguarda i mercati finanziari, la tenuta dell’economia “dovrebbe sostenere gli asset ciclici”, anche se i rialzi per gli investitori potrebbero essere limitati perché le valutazioni azionarie sono già elevate, soprattutto negli Stati Uniti, e i margini di profitto sono elevati, secondo Hatzius.