Economia

GENOVA ALL’UNIONE, VERONA ALLA CDL

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(9Colonne) – Roma, 28 mag – L’Unione si conferma a Genova, la Cdl si prende Verona, stravince a Reggio Calabria, in Lombardia e Piemonte (conquistando le ex “rosse” Monza e Alessandria), ma perde Agrigento. Inoltre, il centrosinistra è in vantaggio all’Aquila, dove verrebbe spodestato l’amministrazione di centrodestra, e a Taranto. Testa a testa invece a Parma, dove dopo dieci anni di amministrazione di centrodestra, si profila un ballottaggio fino all’ultimo voto, e a Lucca, dove il centrodestra è in leggero vantaggio. A meno che non si verifichino sorprese dovrebbero essere questi i principali risultati delle elezioni amministrative. I seggi si sono chiusi alle 15 e, nell’attesa che i risultati possano dirsi definitivi, resta il finale (deludente) sull’affluenza: secondo i dati definitivi diffusi dal Viminale, alle elezioni comunali ha votato il 73,9 per cento rispetto al 76,3 per cento delle consultazioni amministrative precedenti. Alle provinciali ha invece votato il 58 per cento rispetto al 64,9 per cento delle precedenti consultazioni. Secondo le prime proiezioni, ci sarebbero dunque molte conferme e alcune sorprese. Le proiezioni dicono che a Genova, il principale comune interessato dalle elezioni, Marta Vincenzi, candidata dell’Unione, avrebbe quasi il 53 per cento delle preferenze, contro il 44 per cento di Enrico Musso, sostenuto dalla Casa delle libertà. Meno chiaro il risultato della Provincia dove l’uscente Alessandro Repetto è dato al momento al 49 per cento contro il 44,5 per cento della candidata del centrodestra Renata Oliveri. Nelle altre province la situazione sembra più chiara: il centrodestra si conferma a Vercelli, Varese, Como e Vicenza. Le vittorie più schiaccianti della Cdl si registrano invece a Reggio Calabria, dove il sindaco uscente Giuseppe Scopelliti viene confermato con quasi il 70 per cento dei voti e a Verona dove il leghista Flavio Tosi , dato dalle proiezioni al 55 per cento, sconfigge nettamente il primo cittadino uscente Paolo Zanotto, al 38 per cento. A Taranto, la città dove il dissesto e il successivo commissariamento hanno creato una situazione di assoluta incertezza, le proiezioni parlano di un Ezio Stefano, candidato appoggiato dalla sinistra radicale e da alcuni partiti di centro, al 35 per cento contro il 21 per cento del candidato del centrodestra Eugenio Introcaso. Nella città dei due mari c’è però l’incognita Cito. Giancarlo (accreditato al 19 per cento), figlio dell’ex sindaco, potrebbe inserirsi nella corsa al ballottaggio. Situazione più equilibrata a Parma dove Pietro Vignali (Casa delle libertà) è dato a un 40,7 per cento contro il 38,1 di Alfredo Peri (Unione). All’Aquila cambio di colore: Massimo Cialente (centrosinistra) prenderebbe circa il 52 per cento scalzando Maurizio Leopardi (centrodestra) che si ferma al 31 per cento. La Lombardia sorride alla Cdl con il ribaltone di Monza, dove è in testa Marco Mariani con il 56 per cento su Michele Faglia, sindaco uscente del centrosinistra, attestato al 38 per cento. In Piemonte, ad Alessandria, Piercarlo Fabbio, candidato del centrodestra scalza Mara Scagni, sindaco uscente e candidato del centrosinistra. Netta affermazione, come previsto a Como per Stefano Bruni (Cdl) con il 61 per cento dei voti. Nel Lazio conferme per la Cdl a Latina e per il centrosinistra a Frosinone. A Rieti, invece, si va verso il ballottaggio con il candidato del centrodestra più forte rispetto al suo avversario.