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Petrolio in calo per i timori su nuovi rialzi dei tassi di interesse

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Il prezzo del petrolio ha subito un calo questa settimana, con i prezzi del WTI scesi del 3,6% e quelli del Brent scesi del 3,3%, a causa delle preoccupazioni su nuovi aumenti dei tassi di interesse della Federal Reserve che potrebbero pesare sulla domanda.

L’inflazione, infatti, rimane vischiosa e la Fed potrebbe alzare i tassi di interesse di un quarto di punto percentuale almeno tre volte quest’anno, aumentando l’incertezza sul futuro dell’economia degli Stati Uniti, che sono il più grande consumatore di petrolio al mondo. L’aumento dell’indice del dollaro ha reso il greggio più costoso per i detentori di altre valute.

Anche la forte crescita delle scorte statunitensi, aumentate al massimo dal 2021, ha pesato sul mercato del petrolio. Tuttavia, l’ottimismo per una potenziale ripresa della domanda cinese, come seconda economia più grande del mondo e il più grande importatore di petrolio, potrebbe rappresentare un’ancora di salvezza. Infatti, i dati rilasciati all’inizio di questa settimana hanno mostrato un aumento del 34,8% del traffico aereo passeggeri cinese di gennaio rispetto all’anno precedente.

Tuttavia, la People’s Bank of China ha offerto un aumento di liquidità a breve termine agli istituti di credito per sostenere l’economia sulla scia della fine dei suoi blocchi. Inoltre, l’aumento dell’offerta globale di petrolio potrebbe rappresentare una minaccia per il prezzo dello stesso a lungo termine. Nonostante l’incertezza, la domanda di petrolio dovrebbe rimanere elevata. La guida di Baker Hughes sul numero di piattaforme petrolifere funzionanti negli Stati Uniti darà ulteriori indicazioni sul futuro del prezzo del petrolio.