Italia a rischio desertificazione commerciale. Allarmanti i dati che ha recentemente reso noto dall’Ufficio Studi Confcommercio, secondo cui nel periodo compreso tra il 2012 ed il 2022 sono spariti, complessivamente, 99 mila negozi. A cui si aggiungono 16 mila aziende di commercio ambulante, per un totale di 106.000 attività chiuse.
Ma c’è una voce del settore commerciale che sta andando bene ed è l’export. Dopo la battuta di arresto di dicembre, a gennaio 2023, l’export verso i paesi extra Ue torna a crescere su base mensile; la crescita come ha recentemente reso noto l’Istat è condizionata dalle operazioni occasionali di elevato impatto (cantieristica navale) registrate il mese precedente, al netto delle quali si stima un aumento più marcato (+3,3%).
Nel dettaglio l’Istituto di statistica a gennaio 2023, ha rilevato aumenti su base annua delle esportazioni verso quasi tutti i principali paesi partner extra Ue 27: i più marcati riguardano Cina (+137,5%), Turchia (+46,9%) e paesi Opec (+26,2%). Si amplia la flessione dell’export verso la Russia (-37%); in calo anche le vendite verso il Giappone (-13,7%).
Ma è un paese su tutti che spicca per quanto riguarda l’export del made in Italy, ossia l’Africa. Secondo i dati di Confidustria al 2030 per l’area del solo Nord Africa (e del Medio Oriente) si stima un ingresso nel ceto medio di circa cento milioni di persone che domanderanno beni di consumo per un valore pari all’attuale Pil italiano. Anche l’Ice, l’agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle aziende italiane, ha pubblicato un rapporto dal quale emerge una stima di crescita del commercio mondiale di beni e servizi in volume del 4,1% nel 2022 e del 3,2% nel 2023. Dal punto di vista geografico, gli incrementi più elevati sono attesi per l’Asia centrale (+15,5%) e l’Africa settentrionale (+9,2%).
Nel dettaglio, l’export italiano in Africa si suddivide in 12 miliardi di euro in Nordafrica (e 6,1 miliardi nell’Africa subsahariana, dove i principali mercati sono la Repubblica Sudafricana (2,3 miliardi), la Nigeria (1 miliardo), Senegal e Angola (0,3 miliardi), Ghana e Kenya (0,2 miliardi). Nell’Africa subsahariana la cifra è salita dai 5 miliardi del 2020 ai 6,1 miliardi del 2021 (+21%) e si prevede che crescerà del 5,6% nel 2022. A guidare le regioni con maggiore esportazioni la Lombardia, seguita da Sardegna, Sicilia, Liguria, Emilia Romagna e Veneto.
Cosa esportano le aziende italiane in Africa
Ai primi posti della lista ci sono i prodotti alimentari, come sottolinea all’Agi Antonio Montanari, vicepresidente Confindustria Assafrica & Mediterraneo:
“Nel 2030 è la stima di il valore del settore agricolo africano potrebbe arrivare a un trilione di dollari: viste le sue potenzialità di sviluppo, già da tempo ci sitiamo muovendo per favorire le aggregazioni fra imprenditori italiani e africani quale chiave di sviluppo per l’agribusiness in Africa. I risultati sono già strabilianti. In questo continente si trova il 65% delle terre arabili non ancora coltivate, le innovazioni digitali stanno guidando lo sviluppo aprendo nuove opportunità, per questo supportiamo le imprese italiane nel processo di internazionalizzazione. Nel 2021 l’export ha riguardato 1,39 miliardi di euro: l’Africa nei luoghi comuni è il paese degli aiuti, per noi è la terra delle opportunità, soprattutto nel settore dell’agroindustria”.
A seguire macchinari, apparecchiature industriali e carburanti, mezzi di trasporto, prodotti chimici, materiali da costruzione e componenti d’arredamento. Ma anche il design made in Italy che in Africa ha già raggiunto un valore di 3 miliardi di euro, concentrato in una decina di Paesi, tra Egitto, Sudan, Marocco, Algeria, Sudafrica, Nigeria, Kenya, Ghana, Angola, Costa D’Avorio. Il Marocco e la Nigeria in particolare sono gli sbocchi a più alto tasso di crescita.
Anche la Spagna ama il made in Italy
Ma i prodotti italiani sono molto amati anche in Spagna, come emerge da un incontro organizzato a Madrid e su cui la Camera di Commercio italiana in Spagna ha realizzato un approfondimento.
Nei primi 10 mesi del 2022 l’export di prodotti italiani è aumentato del 25,47% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, così come le bevande del 28,39%. Inoltre, si stima che in tutto il 2022 l’export di prodotti italiani in Spagna abbia superato i 2,1 miliardi di euro.