Papa Francesco ha scelto di togliere un privilegio non da poco a chi ha tenuto per anni in affitto le case romane di proprietà del Vaticano pagando canoni irrisori. La notizia è emersa dal portale vaticano, citando documenti ufficiali divulgati dalla Santa Sede.
La svolta di Papa Francesco
In particolare, il pontefice ha deciso di far pagare affitti più alti a tutti gli inquilini di case che sono di proprietà dell’Apsa, l’Amministrazione del patrimonio della sede apostolica. Questo significa che d’ora in poi sacerdoti, cardinali ma anche politici, giornalisti, dirigenti statali e persone con conoscenze in Vaticano non potranno più stare in quelle case gratuitamente o con canoni irrisori, come accaduto fin qui. Peraltro molte delle abitazioni si trovano in zone prestigiose di Roma, adiacenti al Vaticano come Borgo Pio, dove le quotazioni di mercato sono decisamente alte.
I documenti ufficiali
La decisione del Santo Padre è contenuta in un rescriptum ex audientia, ossia una risposta scritta su questioni di attinenza giuridica. Il rescriptum in questione è stato firmato dal prefetto della segreteria per l’Economia del Vaticano, Maximino Caballero Ledo, che papa Francesco ha nominato pochi giorni fa membro della Commissione materie riservate. La commissione, istituita nel 2020, è quella che ha il compito di vigilare sui contratti stipulati dalla Segreteria di Stato e stabilire su quali atti di natura economica è opportuno mantenere la riservatezza.
Il documento prosegue specificando che il papa ha disposto: l’abrogazione di tutte le disposizioni, da chiunque e in qualunque tempo emanate, che consentano o dispongano il godimento a cardinali, capi dicastero, presidenti, segretari, sottosegretari, dirigenti, uditori ed equiparati, del Tribunale della Rota Romana, degli immobili di proprietà delle istituzioni curiali e degli enti che fanno riferimento alla Santa Sede inclusi nella lista allegata allo Statuto del Consiglio per l’Economia comprese le Domus, gratuitamente o a condizione di particolare favore.
Il futuro delle case del Vaticano
Insomma, dopo la decisione di papa Francesco tutti coloro che abitano in case di proprietà del Vaticano o di enti collegati dovranno pagare affitti più alti, anche se ancora non è chiaro se saranno allo stesso livello dei prezzi di mercato. Il patrimonio immobiliare del Vaticano rappresenta in totale una superficie commerciale di circa 1,5 milioni di metri quadrati. Per l’anno d’imposta 2021 l’Apsa aveva versato 5,83 milioni di euro di Imu, l’imposta sui patrimoni immobiliari, e 2,57 milioni di euro di Ires, l’imposta sui profitti delle società.