Il tetto al prezzo del gas, in vigore nell’Ue dal 15 febbraio scorso, finora non ha avuto alcun impatto visibile sul mercato europeo del gas. Lo affermano le due entità europee principali del settore, l’Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia (Acer) e l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (Esma) nella loro prima valutazione d’impatto dall’entrata in vigore del meccanismo di correzione di prezzo.
Le due autorità di regolamentazione non hanno identificato alcun “impatto significativo (positivo o negativo) che possa essere inequivocabilmente e direttamente attribuito all’adozione del tetto”, ma non escludono che gli effetti possano vedersi “in futuro”.
I leader dei 27 hanno deciso di imporre un tetto al prezzo del gas europeo dopo l’impennata dei prezzi in seguito alla guerra in Ucraina. Dall’inizio della guerra, il benchmark europeo situato ad Amsterdam, il TTF (Title Transfer Facility) ha attraversato grandi oscillazioni, raggiungendo il massimo storico di € 342 MWh a fine agosto. Attualmente siamo sotto i €50 MWh ovvero sui livelli pre-guerra in Ucraina. Ma secondo le due entità europee, il calo del prezzo del gas non è stato una conseguenza del tetto introdotto dai paesi Ue.
Il verdetto di Esma e Acer sul tetto al prezzo del gas
Nel dettaglio, l’Esma indica che “non sono emersi cambiamenti nel trading dei derivati su gas nella Ue che possano essere attribuiti inequivocabilmente e direttamente al meccanismo di correzione del mercato”, ovvero al tetto Ue.
Mentre Acer, come si legge nel comunicato stampa pubblicato da entrambe le entità, sostiene la stessa cosa con le stesse parole. Dichiarazioni in netto contrasto rispetto a quanto dichiarato dai leader europei a dicembre 2022, quando l’Ue concordò il tetto. La maggior parte dei responsabili di governo (italiani compresi) indicò che il calo delle quotazioni del gas dipendeva anche dalla prospettiva di un’intesa sul tetto.
Ricordiamo che il meccanismo di correzione, in vigore dal 15 febbraio 2023, del mercato si attiva automaticamente se si verifica che il prezzo dei derivati TTF (Title Transfer Facility) a un mese supera i 180 euro/ MWh per tre giorni lavorativi ed è superiore di 35 euro a un prezzo di riferimento del GNL (gas naturale liquefatto) sui mercati mondiali per gli stessi tre giorni lavorativi.