Cherry Bank, la banca nata dalla fusione di Cherry106 in Banco delle Tre Venezie e guidata da Giovanni Bossi, ha presentato un’offerta vincolante per un’operazione di aggregazione societaria con Banca Popolare Valconca, attualmente in amministrazione straordinaria.
A seguito dell’offerta, i commissari straordinari dell’istituto romagnolo, nell’ambito dell’iter di selezione di un partner industriale, hanno concesso a Cherry Bank un periodo di esclusiva negoziale durante il quale saranno messi a punto dalle parti, con il supporto dei rispettivi advisor, i termini e le condizioni del progetto di integrazione societaria.
Quest’ultimo sarà poi sottoposto alle Autorità competenti per le necessarie autorizzazioni e da ultimo all’assemblea straordinaria dei soci, con l’obiettivo di pervenire al completamento del processo di aggregazione indicativamente entro la fine del corrente anno.
Chi è Cherry Bank
Cherry Bank è nata un progetto partito a ottobre 2021 con la fusione di Cherry106 spa, intermediario finanziario regolato, in Banco delle Tre Venezie, realtà bancaria radicata nel territorio veneto. Cherry Bank aderisce come tutte le banche ordinarie italiane al Fondo Interbancario Tutela dei Depositi. L’istituto di credito è operativo sul mercato con servizi specializzati nel credito per privati e imprese, acquisto crediti fiscali e gestione distressed credit. A guidarlaè Giovanni Bossi, amministratore delegato di Banca Ifis dal 1995 al 2019, che detiene la maggioranza relativa del gruppo. Bossi, nel 2019 ha fondato Cherry srl, startup fintech che, attraverso la piattaforma tecnologica Cherry Bit, applica l’intelligenza artificiale nel mondo del credito. Pochi mesi più tardi lo stesso Bossi ha acquisito Cassiopea Npl, dando vita a Cherry 106. Nel 2020 la società è poi cresciuta di organico nelle tre sedi di Roma, Milano e Padova e ha ampliato le aree di attività, fino a chiudere il 2021 con una raccolta dalla clientela per 695 milioni di euro, mentre il patrimonio netto si è attestato a 44,2 milioni. L’utile netto è stato di 11,7 milioni, ma dopo le scritture contabili relative alla combination con Cherry, il risultato ha registrato una perdita di 1,2 milioni. Giovanni Bossi (ceo di Banca Ifis dal 1995 al 2019) detiene la maggioranza relativa del gruppo.
Ad oggi Cherry Bank offre soluzioni di risparmio per i privati, servizi di wealth management, credito per le imprese, supporta la realizzazione di interventi di riqualificazione edilizia ed efficientamento energetico attraverso una piattaforma per la cessione dei crediti fiscali ed è attiva nell’acquisto e nella gestione di portafogli di Npl.
I risultati 2022 di Cherry Bank
Cherry Bank ha chiuso il suo primo esercizio di attività, post integrazione fra Cherry106 e Banco delle Tre Venezie, con un utile netto di 10,9 milioni di euro, rispetto ad una perdita netta di 756 mila euro del 2021 (dato proforma).
Il Roe si è attestato al 22,18% e il CET1 ratio al 14,34%, in crescita di 124 bps rispetto al 13,10% del 2021 (+89 bps rispetto a SREP 2022). Il totale delle attività si attesta a 1,1 miliardi di euro (+8,1% rispetto al 2021), mentre il margine di intermediazione è pari a 54,2 milioni di euro, in aumento dell’81,5% rispetto al dato proforma 2021. Il ceo Giovanni Bossi ha dichiarato:
“Abbiamo investito tanto, costruito business nuovi e sviluppato altri più storici, ottenendo ottime performance in tutte le aree di presenza della banca. Sono stati raggiunti risultati eccellenti in un anno difficile e questo ci rafforza nella certezza di essere sulla strada giusta per fare ancora meglio nel futuro. Nel futuro continueremo a crescere grazie alle competenze, alle opportunità che sapremo cogliere e alla tenacia che ci contraddistingue, anche nell’interesse di tutti i nostri stakeholders”.
La nuova business line “Alternative Investments”
Per realizzare una maggiore diversificazione e articolazione dei propri servizi e prodotti non tradizionali nel comparto dei patrimoni gestiti, Cherry Bank ha recentemente dato vita a una nuova business line: la divisione “Alternative Investments”. Giovanni Bossi ha affermato:
“I prodotti che offriamo nella nostra nuova business line consentiranno agli investitori di assumere un’esposizione su mercati/asset class con rendimenti interessanti altrimenti non accessibili. Ci siamo limitati ad integrare un modello di business attraverso la nascita di una Divisione che completa alcuni servizi offerti dalla banca. La Divisione Alternative Investment beneficerà di nuove risorse che arricchiscono le competenze della Banca, ma si integra perfettamente in una piattaforma matura e completa per l’attività di asset management: capacità di origination, modello organizzativo solido, team dedicati e relazioni con gli investitori sono le chiavi di successo su cui puntiamo.”