Usa: Ism servizi rallenta a 51,2 punti a marzo
A marzo, il settore dei servizi negli Stati Uniti è cresciuto a un ritmo molto più lento di quanto previsto, a causa di una crescita dei nuovi ordini e di un’attività commerciale notevolmente più deboli.
L’indice dell’Institute for Supply Management è sceso di quasi quattro punti, da 55,1 a 51,2, minimo di tre mesi. Il valore è inferiore alla mediana delle previsioni raccolte da Bloomberg, pari a 54,4 punti.
In combinazione con il calo dell’ISM manifatturiero a 46,3 punti, il dato potrebbe alimentare le preoccupazioni sulle prospettive economiche degli Usa, in un contesto di contrazione del credito e tassi di interesse crescenti.
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Seduta positiva per le borse europee, grazie anche all’andamento positivo di Wall Street in scia alla riunione della Fed.
La Federal Reserve annuncia un significativo taglio dei tassi di interesse, il primo in quattro anni, con possibili ulteriori riduzioni entro fine anno. I mercati reagiscono positivamente, con forti guadagni per i principali indici statunitensi e un incremento della propensione al rischio che favorisce i titoli tecnologici.
La sterlina britannica ha raggiunto i massimi da marzo 2022 in seguito alla decisione della Banca d’Inghilterra di mantenere invariato il tasso d’interesse al 5%. La valuta si è rafforzata sia contro il dollaro che l’euro, in un contesto di politiche monetarie divergenti tra la BoE e la Federal Reserve americana.
Il comitato di politica monetaria della Banca Centrale della Turchia ha deciso di mantenere invariato il tasso di riferimento al 50%, nonostante l’analisi degli indicatori inflazionistici e la domanda interna in rallentamento.