Ubp: nel 2022 Italia cresce più dei principali partner europei
Lo scorso anno il PIL italiano è cresciuto oltre le attese, con un aumento a consuntivo del 3,7%, maggiore rispetto ai principali partner europei per il secondo anno consecutivo, proseguendo così la fase di recupero post pandemia iniziata nel 2021. Così la Nota congiunturale di aprile dell’Ufficio parlamentare di bilancio (UPB), secondo cui l’incertezza si riduce nel breve termine per il sistema italiano, mentre nel medio periodo prevalgono i rischi al ribasso sulla crescita e al rialzo sull’inflazione. Oltre al conflitto in Ucraina gli elementi potenzialmente avversi riguardano in primo luogo i tempi di attuazione del PNRR, le tensioni finanziarie globali, la persistenza dell’inflazione e i rischi climatici e ambientali.
La crescita è stata sospinta in particolare dalla domanda interna privata, ossia dai consumi delle famiglie e dagli investimenti fissi lordi, e anche dalle esportazioni. Il trimestre finale del 2022 però ha registrato una lieve flessione (-0,1 per cento rispetto alla media dei mesi estivi). Nel 2022 i consumi privati sono cresciuti di quasi cinque punti percentuali rispetto al 2021. Dopo il balzo in avanti nei trimestri centrali dell’anno, la spesa delle famiglie è diminuita in misura non trascurabile in autunno (-1,6 per cento), risentendo della forte perdita di potere d’acquisto delle famiglie causata dai rincari dei prezzi.
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Seduta in calo per le borse europee e per Piazza Affari, all’indomani della riunione della Fed. Sul Ftse Mib arretrano soprattutto Tim e Stm
L’apertura di Wall Street segna un rialzo dopo i cali dei giorni scorsi dovuti alle previsioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. La Fed ha ridotto i tassi di 25 punti base, ma ha abbassato le previsioni di ulteriori tagli per il 2025 a causa dell’inflazione in aumento. Dopo il crollo di ieri, oggi il Dow Jones, l’S&P 500 e il Nasdaq mostrano segni di ripresa.
L’economia statunitense ha registrato un incremento del PIL del 3,1% nel terzo trimestre del 2024, superando le stime precedenti. I consumi hanno mostrato una forte crescita, mentre i profitti delle aziende hanno subito una leggera flessione. L’indice dei prezzi PCE è diminuito, indicando una bassa inflazione.
Le richieste di sussidio alla disoccupazione negli Stati Uniti sono scese più del previsto nella settimana al 13 dicembre, con un totale di 220 mila unità. Questo dato ha superato le attese degli analisti, che prevedevano un calo a 229 mila unità. La media delle ultime quattro settimane si è stabilizzata a 225.500 unità, evidenziando un quadro più accurato dello stato del mercato del lavoro.