OCSE, aumentano le restrizioni all’esportazione di materie prime critiche
Le restrizioni alle esportazioni globali di materie prime critiche sono aumentate di oltre cinque volte nell’ultimo decennio, ha dichiarato l’OCSE, ostacolando potenzialmente gli sforzi dei governi per ridurre le emissioni di carbonio.
Secondo uno studio dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), circa un decimo del valore globale delle esportazioni di materie prime, come litio, cobalto e terre rare, necessarie per i veicoli elettrici e le energie rinnovabili, ha subito almeno una misura di restrizione all’esportazione.
“L’impatto economico globale di queste misure può quindi essere considerevole”, ha dichiarato.
Cina, India, Argentina, Russia, Vietnam e Kazakistan sono stati i primi sei Paesi in termini di numero di nuove restrizioni alle esportazioni nel periodo 2009-2020, l’ambito dello studio.
Le misure hanno spesso assunto la forma di tasse sulle esportazioni anziché di tetti alle quantità, che in genere sono vietate dalle norme dell’Organizzazione mondiale del commercio, mentre le tasse non lo sono, secondo il rapporto.
Breaking news
Finale incerto per Piazza Affari e le altre borse europee, aspettando le riunioni delle banche centrali. Acquisti su Saipem e Unipol
Il Dow Jones ha raggiunto un nuovo record storico a 41.733,97 punti, registrando un aumento dello 0,8%. Tuttavia, il calo di Apple ha influenzato il mercato, con il titolo in ribasso del 2,6%. Anche lo S&P 500 e il Nasdaq Composite hanno mostrato perdite.
Ferrari ha recentemente acquistato azioni proprie su Euronext Milan e New York Stock Exchange, parte di un programma di riacquisto di azioni da 250 milioni di euro. Questo è un segmento di un progetto più ampio da 2 miliardi di euro, da completare entro il 2026. Nonostante l’operazione, il titolo Ferrari ha registrato un calo dell’1,60% a Milano.
Inizio settimana contrastato per Wall Street, con l’attenzione rivolta alle prossime decisioni della Federal Reserve sui tassi di interesse. Anche le banche centrali di Regno Unito e Giappone si riuniranno nei prossimi giorni.