La Borsa cinese ha toccato ieri il nuovo record di sempre, dimostrando di aver smaltito del tutto la crisi determinatasi appena due settimane fa, come conseguenza delle misure restrittive introdotte dalle autorità di Pechino con riferimento alla tassazione sull’intermediazione titoli. L’indice Csi 300 è salito infatti del 3,2 per cento a 4.236,26 punti, nuovo massimo storico; dopo l’annuncio delle misure restrittive il listino ha registrato un ribasso del 22 per cento. Non è la prima volta che la Borsa cinese si dimostra estremamente reattiva alle crisi, considerato che nei mesi precedenti il mercato azionario è riuscito già a recuperare del tutto il crollo (meno 9,2 per cento) registratosi il 27 febbraio, che ha avuto pesanti ripercussioni su tutte le Borse mondiali. La reazione positiva della Borsa è dovuta alla sensazione che la Banca centrale sarà cauta nell’alzare ulteriormente il costo del denaro, dopo averlo fatto già per due volte quest’anno, nonostante le indicazioni venute nei giorni scorsi relativamente a una forte crescita sia della produzione industriale che dell’inflazione.
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